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Full Metal Jacket, fatti e curiosità sul capolavoro di Kubrick

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ROMA – Quando i cinema venivano scossi da Shining, Stanley Kubrick già pensava alla sua prossima opera, un film che raccontasse la guerra per quello che era.
Poco più di sette anni dopo, il mondo assaggiò il gusto amaro di Full Metal Jacket.

Basato sul romanzo “Nato per uccidere” del veterano del Vietnam Gustav Hasford, il film del 1987 è co-scritto da Kubrick, Hasford, e Michael Herr.
Ancora oggi è considerata tra le pellicole più importanti di tutti i tempi.

Vi lasciamo a qualche fatto curioso su uno dei capolavori di quel genio che era Stanley Kubrick.

1. L’espressione  “FULL METAL JACKET” non appare da nessuna parte nel libro su cui il film è basato.

Anche se Kubrick rimase affascinato dal romanzo di Gustav Hasford, temeva che utilizzando il titolo originale, in inglese “The Short-Timers”, il pubblico non avrebbe capito di cosa parlasse il film.
Il termine Short-Timers nel gergo militare americano era riferito ai soldati “novellini” durante la guerra del Vietnam che avevano meno di due mesi di tempo di servizio.

Kubrick ha scoperto, sfogliando un catalogo di pistole, la frase “Full Metal Jacket”, che descrive l’involucro di un proiettile.

full metal jacket2. Vincent D’Onofrio dovette prendere 30 kg per interpretare il ruolo di LEONARD “Palla di Lardo” LAWRENCE.

”Ha cambiato la mia vita,” dichiarò D’Onofrio al New York Times nel 1987. ” Le donne non mi guardavano più; la gente mi ripeteva le cose due volte, perché pensavano che ero stupido”.
Fino ad oggi, è il maggior peso preso da un attore per un ruolo in un film.

3. Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis rifiutarono i ruoli.

Schwarzenegger dichiarò di essere troppo occupato per ricoprire il ruolo del soldato “Animal” (la parte che alla fine è andata a Adam Baldwin).
Bruce Willis dovette rifiutare: gli venne offerta una parte, infatti, due giorni prima l’inizio delle riprese di Moonlighting, la serie che lo rese successivamente famoso.
Denzel Washington avrebbe partecipato, ma non gli piacque che Kubrick non gli mandò uno script in anticipo per un provino.

4. R. Lee Ermey raggiunse quasi 150 pagine di insulti da solo.

Il sergente Hartman è interpretato da un vero ex istruttore dei Marines, Ronald Lee Ermey, che iniziò come consulente tecnico per Full Metal Jacket.
Tim Colceri,  originariamente scelto per interpretare il Sergente Hartman, si stancò dopo 30 minuti di urlare alle comparse durante una prova videoregistrata.
Ma quando Ermey intervenne, la sua energia non vacillò mai.
Colceri finì per ricoprire un ruolo minore.

5. KUBRICK non aveva mai sentito parlare dei Rolling Stones prima delle riprese.
Finalmente ascoltò la leggendaria band dopo aver dato un’occhiata alla top 100 di Billboard tra 1962 e il 1968 e scelse “Paint It Black” per i titoli di coda.

6. Il soldato JOKER doveva morire.

In un primo momento, Full Metal Jacket era stato impostato per iniziare con il funerale di Joker in un flashback, ma Kubrick sentiva che era sbagliato.

Eppure, il regista ha continuato a prendere in considerazione l’uccisione di Joker durante tutta riprese, continuando a chiedere all’attore Matthew Modine se pensava fosse il destino giusto per il suo personaggio.

Modine con rabbia disse a Kubrick che secondo lui doveva sopravvivere alla guerra e ricordarne l’orrore per il resto dei suoi giorni.
Sarebbe stato il finale più adatto per Joker e per il film.

Le sue parole convinsero Kubrick, che fece marcia indietro.
Il resto è storia.

2018-04-16T11:16:36+02:00