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Cara Mary, ecco com’eri a sedici anni…

ROMA – “A volte mi guardo allo specchio e rivedo la bambina indifesa e un po’ goffa di dieci anni che veniva presa in giro. Quei brutti momenti ora sono solo un ricordo che ogni tanto riaffiora e che allora ho superato mostrando indifferenza agli occhi dei bulli ma tenendomi tutto il dolore per me […]

ROMA – “A volte mi guardo allo specchio e rivedo la bambina indifesa e un po’ goffa di dieci anni che veniva presa in giro. Quei brutti momenti ora sono solo un ricordo che ogni tanto riaffiora e che allora ho superato mostrando indifferenza agli occhi dei bulli ma tenendomi tutto il dolore per me stessa“.

Sono le parole contenute in una lettera scritta da Mariagiovanna, una studentessa di 16 anni, che ha deciso di raccontare la sua storia. Lo ha fatto pubblicando, sul giornale online “La scuola fa notizia”, una lettera indirizzata a se stessa.

“Ho sofferto soprattutto i primi anni, per me era difficilissimo parlarne con qualcuno, finché non sono riuscita a confidarmi con i miei familiari che mi hanno sostenuta ed aiutata a superare la situazione” continua Mariagiovanna, ricordando a se stessa “di aver aspettato troppo a chiedere aiuto, affrontarlo prima avrebbe alleggerito il dolore che mi portavo dentro”.

“Tutto questo – spiega – ha influito sul mio carattere: ho dovuto costruire una corazza per proteggermi dalle offese e adesso per tutti sono una ragazza forte, vivace e solare, ma nascondo una grande sensibilità che poche persone conoscono”.

Una lettera in cui racconta le sue paure, la sua sofferenza ma anche la voglia di crescere lasciandosi alle spalle i brutti ricordi. Parole che dicono quanto sia importante farsi aiutare, per non farsi sopraffare dal dolore e riuscire a costruire il proprio futuro.

Una missiva che parla di lei, della sua quotidianità ma anche dei suoi sogni: “Tutte le mattine mi alzo alle 5:30 per poter raggiungere la scuola che dista circa un’ora di pullman da casa; può sembrare un grande sacrificio ma per me non lo è affatto: amo la mia scuola e i miei compagni e so bene che lo studio che sto facendo mi servirà ad avere una marcia in più in futuro. Ecco, futuro, una parola che riesce a suscitarmi gioia ed ansia allo stesso tempo, il mio lo immagino colorato, colorato da persone e amore; mi vedo con un camice in un ospedale ad aiutare tanti bambini dolcissimi, perché poter essere di sostegno per i bambini è sempre stata una delle mie più grandi passioni”.

“Spero che ora – dice alla se stessa del futuro – ti accorga di non essere troppo distante da questa Mary, sensibile ma anche tanto impulsiva… sono istintiva e troppo sincera, sono sicura che questa parte di me non mi ha abbandonato, ma spero di essere diventata un po’ più riflessiva, ma mai noiosa! Mi auguro di essere determinata anche nelle scelte future e di non rimandare mai nulla che siano gioie o dolori, vivendo a pieno il presente”.

 

2017-05-23T15:35:17+02:00