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“Il Flauto Magico” incontra i bambini del “Piccolo coro delle mani bianche”

Uno spettacolo di integrazione che coinvolge grandi e piccini

piccolo coro delle mani bianche (2)

ROMA – Lo spettacolo “Il Flauto Magico” di Mozart, in una speciale versione con l’inserimento della LIS realizzata per il progetto scuola InCanto, si è tenuto oggi al Teatro Argentina di Roma.
Protagonisti dello spettacolo, sul palco e in platea, i bambini e i ragazzi dell’istituto per sordi Tommaso Silvestri – Magarotto di Roma.
Anche quest’anno, i bambini del “Piccolo coro delle mani bianche” hanno incontrato i personaggi del “Flauto Magico” di Mozart e hanno dialogato con loro in Lis, la lingua dei segni italiana.

Europa InCanto

Come lo scorso anno, la scuola elementare bilingue dell’istituto Magarotto, ha aderito al progetto di Europa InCanto, associazione che avvicina i bambini alla conoscenza dell’opera lirica.

“Il progetto è stato riproposto per l’alto valore educativo e formativo e il clima gioioso che lo accompagna – ha spiegato la Dirigente Scolastica Isabella Pinto – ma più di tutto è stato l’entusiasmo dei bambini sordi e udenti che con sorprendente spontaneità scorgevamo per la scuola intonare e segnare le arie delle opere liriche appena imparate”.

Immedesimandosi nei vari personaggi, tramite le arie musicali, i bambini si sono trovati in un mondo fantastico inaspettato e straordinario.

“Essendo una scuola di integrazione – ha spiegato la direttrice del coro Lucrezia Di Gregorio – i testi e le arie musicali sono stati riadattati per renderli comprensibili e fruibili nella lingua italiana dei segni, ed immergere così i bambini sordi in una realtà artistica molto distante e per molti versi inaccessibile per loro”.

Piccolo coro delle mani bianche

Il gruppo di lavoro del Piccolo coro delle mani bianche, composto dalle assistenti Viviana Rocchi, Cecilia Ruggeri, Cristina Ciorgovean, Stefania Tommasini, l’interprete Davide Baia, il vicedirettore del coro Vincenzina Campana e sotto la guida del Direttore del coro Lucrezia Di Gregorio, ha realizzato una trasposizione, trasformando l’opera lirica “udibile” in un opera lirica “visibile”, variando quindi la percezione dall’udito, in percezione della vista.

“Facendo si che, ciò che si interpreta con la voce ha la sua espressione artistica nel movimento del corpo e sopratutto con delle mani…non vi è mai capitato di vedere tante mani che ritmicamente insieme si muovono nell’aria? Quelli siamo noi, con i nostri bambini in un applauso silenziosamente scrosciante”, ha concluso Di Gregorio.

Un mix perfetto tra vista e udito, tra lingua parlata e lingua segnata.
Uno spettacolo di integrazione che coinvolge grandi e piccini.

2017-05-15T11:27:34+02:00