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‘Con l’Hiv non si scherza’, parte la campagna del ministero della Salute

Lorenzin: "Su Aids dobbiamo riattivare l'allarme"

Roma – “Riuscire a ritrasmettere un’informazione corretta sull’Hiv (e sulle malattie sessualmente trasmissibili) e la consapevolezza della necessita’ della prevenzione” e’ l’obiettivo della campagna ‘Con l’Hiv non si scherza, proteggi te stesso e gli altri’ promossa dal ministero della Salute e presentata dal ministro Beatrice Lorenzin.

Proteggersi e conoscere i rischi significa avere “amore per se stessi e per il proprio partner” ha sottolineato Lorenzin, spiegando che la campagna verra’ diffusa sul web e in tv: “E’ delicata, abbiamo usato l’arma dell’ironia e non quella della paura perche’ crediamo funzioni di piu'”.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’ l’Hiv continua a rappresentare un serio problema di sanita’ pubblica. Un problema attuale e sottovalutato che conta in Italia 3.451 nuove diagnosi di infezione da Hiv nel 2016. Un dato – diffuso dall’Istituto superiore di sanita’ – che corrisponde a 5,7 nuovi casi per 100 mila residenti.

Dunque le malattie sessualmente trasmissibili sono piu’ diffuse di quanto si pensi e la mancanza di consapevolezza – specie tra i giovani – e’ un dato che preoccupa. Preoccupa perche’ non conoscere i rischi di un rapporto non protetto espone maggiormente i ragazzi a non proteggersi durante i rapporti sessuali. Per questo la campagna di comunicazione e’ stata fortemente voluta e differenziata in base al target.

Per la popolazione generale e adulta sono stati realizzati spot televisivi con la partecipazione di Dario Vergassola e Giulia Michelini. Nelle due versioni, maschile e femminile, i protagonisti sono in bagno davanti allo specchio mentre si preparano per una uscita galante. Escono portando un preservativo, ricordando agli spettatori che usandolo potranno proteggere se stessi e gli altri. Gli spot saranno trasmessi a partire dall’1 dicembre. Per i giovani la campagna verra’ diffusa sul web, attraverso i canali youtube di famosi youtuber amati dai ragazzi: Willwosh-Daniele Doesen’t Matter e i The Show. Saranno loro a lanciare dei video messaggi sottolineando l’importanza di una corretta informazione scientifica e dell’adozione di valide misure di prevenzione.

“Noi siamo stati terrorizzati dall’Aids- ha raccontato Dario Vergassola- poi c’e’ stato l’abbandono di questo tipo di problema, e con i nostri figli non sappiamo mai come comportarci per dirgli di fare attenzione”.

 

A presentare gli ultimi dati Giovanni Rezza del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanita’. Negli anni si e’ osservato un aumento dell’eta’ media alla diagnosi, nonche’ un cambiamento delle modalita’ di trasmissione: diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva, ma aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, in particolare tra maschi che fanno sesso con maschi.

Nel 2016 sono stati segnalati al centro operativo Aids 778 casi, pari a 1,3 nuovi contagi per 100 mila residenti. Oltre il 50% dei casi di Aids segnalati nel 2016 era costituito da persone che non sapevano di essere positive all’Hiv. Secondo un’indagine pilota condotta su 131 uomini che dichiarano di avere rapporti con persone dello stesso stesso, Telefono Verde Aids e Ist hanno rilevato che il rischio corre sempre piu’ sul web: meta’ del campione si rivolge ad app e siti d’incontri e il 24,4 % ha dichiarato di aver avuto un’infezione a trasmissione sessuale, mentre il 68,5% ritiene di essere “per niente o poco a rischio per infezioni sessualmente trasmesse”.

2018-06-05T17:12:46+02:00