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I risultati dell’autopsia su Chester Bennington rivelano i suoi ultimi momenti

Si ricostruiscono così gli ultimi momenti di vita del frontman dei Linkin Park

6 Dicembre 2017

ROMA – A meno di 5 mesi dalla sua morte, sono stati resi noti i risultati dell’autopsia su Chester Bennington. Il cantante si è tolto la vita lo scorso 20 luglio, impiccandosi con una cintura di pelle nera.

L’autopsia su Chester Bennington rivela: alcol nel sangue

Si ricostruiscono così gli ultimi momenti di vita del frontman dei Linkin Park. Bennington non era sotto l’effetto di droghe nel momento in cui si è suicidato. Secondo il primo test, effettuato subito dopo la morte, il sangue del 41enne era risultato “presumibilmente positivo” all’ecstasy. Risultato smentito dai successivi esami. Nella casa di Palos Verdes, in California, dove Chester si è suicidato, è stata trovata soltanto una ricetta per lo Zolpidem, gocce prescritte per il trattamento dell’insonnia, un bicchiere di birra Corona pieno poco meno della metà e una bottiglia di Stella Artois vuota. Tutto alcol ritrovato nel sangue di Bennington.

Le autorità hanno, poi, trovato frammenti di unghie sotto l’iPhone di Bennington. A riprova di come, la sera del 20 luglio, il cantante fosse nervoso e nel suo momento di maggiore depressione. Secondo quanto detto dalla moglie Talinda, mangiarsi le unghie era una cosa che Chester faceva di frequente nei momenti di ansia. È stata sempre Talinda a rivelare che il marito aveva fatto una lunga cura con antidepressivi. Nell’ultimo anno, però, il cantante era migliorato talmente tanto da smettere di prendere ogni farmaco. La ricaduta, come ha più volte ripetuto Talinda, è stata quindi inaspettata.

2024-02-20T17:53:59+01:00