ROMA – La festa internazionale della donna e’ stata appena celebrata, ma nonostante tutti i buoni propositi espressi la realta’ e’ diversa e racconta un Paese in cui le differenze di genere pesano ancora troppo, come indica il dato Istat, uscito il primo marzo, secondo cui l’occupazione femminile ha raggiunto il record storico del 49,3%, ancora pero’ troppo lontano dal 70% della Germania e dal 60% della Francia.
In questo contesto si inserisce il quarto workshop dal titolo ‘Culture and gender issues’, promosso da Ipazia, l’osservatorio nato all’interno dell’Universita’ Niccolo’ Cusano con lo scopo di delineare un quadro completo e costantemente aggiornato delle ricerche, dei servizi, dei progetti e di tutte le iniziative relative alle donne e alle relazioni di genere a livello locale, nazionale ed internazionale.
Il workshop annuale ha avuto la finalita’ di analizzare gli scenari economici, giuridici, sociali, psicopedagogici, statistici e storico-politici esistenti in Italia ed in Europa sul tema del genere. La giornata e’ stata divisa in due parti. Nella mattina la sessione plenaria, aperta dal rettore Fabio Fortuna e coordinata dalla professoressa Paola Paoloni, direttore scientifico dell’Osservatorio. “E’ assurdo– ha dichiarato il rettore- che nel 2018 si debba ancora parlare di questioni di genere, di differenza fra uomo e donna. La questione e’ annosa e anche se sta migliorando non si e’ raggiunta la parita’ di genere. Lo conferma anche il dato di gennaio dell’Istat“.
Nel pomeriggio tre sessioni parallele afferenti ad ambiti disciplinari diversi: area storico-sociologica ed economico aziendale. Relatori provenienti da mondi differenti hanno portato le proprie esperienze. Gli interventi hanno affrontato tante tematiche e fotografato una situazione che parla chiaro. Il World Economic Forum nel suo studio sul Global gender gap ha stabilito 4 indicatori per rilevare il ruolo delle donne nei vari paesi del mondo: Partecipazione e opportunita’ economiche, Istruzione, Salute e sopravvivenza, Valorizzazione Politica. L’Italia, nonostante i risultati Istat, perde posizioni in tutti i campi e, globalmente, si piazza dal 50esimo all’82esimo posto, mentre il dato piu’ basso si registra nella valorizzazione politica dove dal 25esimo posto passiamo al 45esimo. Un altro contributo presentato oggi e’ lo studio della Boston Consulting dove risulta che nel nostro Paese solo il 22% dei manager e’ donna, mentre la media europea e’ del 29%.
PAOLONI (IPAZIA): PARLARE DI GENDER ISSUE AI GIOVANI
“Oggi si svolge il quarto workshop on gender issues dell’osservatorio scientifico Ipazia sugli studi di genere“. Cosi’ Paola Paoloni, responsabile scientifica dell’Osservatorio nato all’interno dell’Universita’ Niccolo’ Cusano. “Siamo ormai al quarto anno e oltre alla plenaria c’e’ stata la sessione istituzionale piu’ rappresentativa che ha ospitato non solo l’ambiente accademico, ma anche l’ambiente imprenditoriale, quello delle associazioni e quello istituzionale. Nel pomeriggio voce alle sessioni parallele al cui interno ciascun ricercatore ha la possibilita’ di esporre la propria ricerca in corso sugli studi di genere. E’ importante parlare di queste tematiche con i ragazzi universitari sia per una questione di best practice all’interno dell’universita’, sia per l’approfondimento di un tema che per loro, avendo un’eta’ molto giovane, non e’ neanche molto conosciuto. Non vedono differenze, non vedono fortunatamente le problematiche che anche dal punto di vista lavorativo una donna puo’ avere rispetto a un uomo, cosa che invece puo’ rivelarsi importante in un momento successivo quando i problemi possono presentarsi. E poi anche perche’ da un punto di vista scientifico– ha concluso- cominciano ad avere un approccio alla ricerca e li aiutera’ poi in un percorso di tesi o di dottorato“.