ROMA – Il 23 aprile non sarà la fine dl mondo.
Come non non lo è stata ad agosto 2017, a febbraio 2017, a settembre 2017, a novembre 2017 o il 21 dicembre 2012.
Negli ultimi giorni ha ripreso piede la teoria di un pianeta misterioso che il 23 aprile causerà superterremoti e tsunami.
Si tratta della solita bufala, del solito personaggio ambiguo che ogni tanto torna a far parlare di sé scegliendo una nuova data per l’apocalisse.
Il “solito personaggio” in questione è Daniel Meade, noto teorico cospirazionista.
La bufala della fine del mondo
Dopo aver fallito la previsione della fine del mondo lo scorso agosto, lo scorso settembre e lo scorso novembre, Meade torna sull’argomento apocalisse sostenendo che il disastro è fissato per il 23 aprile.
Perché proprio il 23 aprile?
Secondo Meade, “il 23 aprile, il Sole e la Luna saranno in Vergine, così come Giove, che rappresenta il Messia”.
A causare questo allineamento apocalittico, il pianeta misterioso Nibiru.
Per “sbufalare” Meade non serve essere esperti scienziati.
Giove, in realtà, è in Bilancia tutto il giorno e la notte del 23 aprile, mentre la Luna è tra Leone e il Cancro. Nessuno di quei corpi è in Vergine e, anche se lo fossero, l’astrologia non è una vera scienza.
Nel settembre 2017, la NASA è stata costretta a dichiarare pubblicamente che Nibiru non esiste, nel tentativo di rimediare ai crescenti timori dell’apocalisse.
Anche altri enti scientifici si sono aggiunti alla voce della NASA.
Da decenni si ipotizza l’esistenza di un altro pianeta ai confini del Sistema Solare, a cui ci si riferisce come Planet Nine.
Alcune persone potrebbero obiettare che questo “Planet Nine” sia in realtà Nibiru.
Ma, ancora una volta, la NASA ha sottolineato che nessuno sa per certo se esiste il pianeta Nove e, anche se esistesse, disturberebbe solo piccoli oggetti ghiacciati lontani, lontanissimi, dalla Terra.