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Gay Pride: la marcia per i diritti umani

Il termine Gay Pride concilia il concetto di orgoglio con quello di marcia commemorativa, riferita agli scontri del 1969 di New York che videro coinvolta la polizia e gruppi di persone omosessuali...

Il termine Gay Pride concilia il concetto di orgoglio con quello di marcia commemorativa, riferita agli scontri del 1969 di New York che videro coinvolta la polizia e gruppi di persone omosessuali.
Per tale motivo solitamente il Gay Pride si svolge intorno al 28 giugno, giornata in cui la polizia irruppe violentemente in un locale, Stonewall, della città.

La parola orgoglio tuttavia non descrive al meglio l’intento della definizione poiché facilmente equivocabile con “superbia” e quindi si suggerisce di orientare la comprensione in direzione del concetto di “fierezza”.
Tale precisazione ha l’intento di suggerire una visione che metta in risalto una posizione opposta alla vergogna: condizione in cui erano costrette a vivere la maggior parte delle persone omosessuali.
Esattamente un anno dopo, in memoria dei moti di Stonewall, fu organizzato il primo Gay Pride a New York, inizialmente chiamato Christopher Street Liberation Day March. Durante l’evento i partecipanti scesero in strada indossando i vestiti più sgargianti, slip e costumi da bagno. Le transessuali e i travestiti scesero finalmente passeggiare in strada senza avere paura. Il significato profondo della marcia era quello di contrastare le regole sociali mettendo fine alla repressione imposta da quest’ultime.

In Italia il primo Gay Pride si svolse nel 1994 a Roma organizzato dall’Arcigay e il Circolo di Cultura omosessuale.
La partecipazione fu elevata, oltre diecimila persone, e confermò l’importanza dell’approccio unitario dei diversi movimenti presenti sul territorio.
Tale incredibile successo portò all’isituzione di un Word Pride nel 2000 ampliando così le alleanze tra i vari paesi . Nel 2011, a Roma, si svolse il 18° Europride che coinvolse centinaia di migliaia di persone con la partecipazione straordinaria della rock star Lady Gaga, la quale tenne un lungo discorso sui diritti delle persone omosessuali.
Nonostante fossero presenti alcune tensioni tra i gruppi interni dell’organizzazione, la situazione fu tenuta sotto controllo e permise di avere una continuità negli anni a livello nazionale ed internazionale.

Con l’istituzione dell’Onda Pride si sperimenta una nuova gestione dei movimenti gay che consolida ancora di più una modalità organizzativa volta alla sinergia, vera forza che ha permesso di portare avanti negli anni l’iniziativa.
Ogni anno in Italia ci sono 20/30 Pride sparsi in tutto il paese e se ne aggiungono sempre di nuovi. Per questo l’insieme dei Pride italiani si chiama “Onda Pride”, ma ce ne sono tantissimi anche in tutto il mondo.
L’iniziativa prevede un fitto calendario di sfilate di carri, musica, spettacoli, dibattiti.
It’s Human Pride nel 2015 è stato adottato come slogan del movimento proprio per porre l’attenzione sui diritti umani delle persone gay.

Lo sapevi che…

E’ stato ideato nel 2015 il videogioco, Pride Run, realizzato in Italia da IV Productions in collaborazione con Steamfactory e Pride Entertainment.
Il gioco è diviso in scenari diversi (le principali città in cui negli anni si sono svolti i Gay Pride) e in ognuno bisognerà cercare di far ballare il pubblico fino a sfidare in una danza all’ultima mossa niente meno che il presidente Trump.
L’intento è quello, non solo di suscitare il divertimento, attraverso il ballo, ma anche sensibilizzare e coinvolgere ad una più ampia riflessione.

Nel 2015  il mondo virtuale ha avuto la sua marcia grazie a Google che invitò tutti a partecipare ad un Androidify Gay Pride.
Androidify è un’app che permette ai fan del robottino di creare il proprio avatar Android, personalizzandolo nell’abbigliamento e nelle caratteristiche per poi condividerlo con gli amici e con il resto della community Android. L’ultima versione offre la possibilità di personalizzare la propria mascotte con un set completo di accessori in stile Gay Pride: sciarpe e bandierine arcobaleno, magliette in tema, cappelli e scarpe colorate. L’invito di Google era quello di far partecipare gli avatar alla marcia virtuale dell’orgoglio Pride.
l motto della parata di Google è“Insieme facciamo la differenza”: . Testimonial dell’ iniziativa alcuni personaggi famosi come Kylie Minogue, Conchita Wurst. Tom Daley, sir Ian McKellen. Jessy Tyler Ferguson.

Dubbi e domande…

Anonima, 18 anni
Ho scoperto di essere omosessuale… mi piacciono le ragazze.. è difficile dire ai miei che sto con una ragazza…
Anonima, 14 anni
Da circa un anno mi sono scoperta ad osservare le ragazze, a provare sensazioni che precedentemente avevo provato solo per dei ragazzi, come la voglia di baciarle, toccare…


Nel 2015 Google ha invitato tutti a condividere la propria mascotte sui social network e a caricarla sul sito dedicato entro il 27 giugno: gli avatar parteciperanno così alla marcia virtuale dell’orgoglio Pride…

2021-02-11T10:17:54+01:00