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A Maker Faire Rome laboratori e workshop dedicati ai docenti

ROMA – Industria 4.0, robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, problem solving, artefatti manuali e digital, dibattiti su temi “caldi” della scuola italiana, come l’utilizzo degli smartphone o dei social network in classe, in un’ottica di costruzione completa di apprendimenti trasversali. Questo e molto altro a Maker Faire Rome 2018 grazie a un […]

28 Settembre 2018

ROMA – Industria 4.0, robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, problem solving, artefatti manuali e digital, dibattiti su temi “caldi” della scuola italiana, come l’utilizzo degli smartphone o dei social network in classe, in un’ottica di costruzione completa di apprendimenti trasversali.

Questo e molto altro a Maker Faire Rome 2018 grazie a un programma formativo che permetterà ai visitatori di partecipare, gratuitamente, ai numerosi seminari e workshop durante la tre giorni di manifestazione.

A sedere sui banchi, però, non saranno giovani studenti, ma insegnati ed educatori a cui si rivolgono i laboratori, organizzati con l’obiettivo di fornire competenze e ispirare nuove idee che prevedano l’impiego della robotica e delle nuove tecnologie nelle scuole.

L’offerta didattica è garantita dai docenti di CampuStore – partner di Maker Fare Rome e punto di riferimento dell’education, da sempre impegnato a portare l’innovazione nelle scuole italiane – e di Scuola di Robotica, ente riconosciuto dal MIUR che promuove questa disciplina attraverso attività di formazione ed educazione.

I seminari offrono ai partecipanti nuovi modelli didattici e strumenti di insegnamento non convenzionali. Pensiamo ad esempio a Cubetto, il primo robot educativo, in legno, che può essere utilizzato fin dai 3 anni d’età. Cubetto pur essendo programmabile, non richiede l’utilizzo di tablet, PC o altri schermi: la programmazione del robot è infatti tangibile e avviene grazie a dei tasselli colorati che permettono di farlo muovere nello spazio. Giocando con Cubetto i bambini imparano le basi del pensiero computazionale prima ancora di saper leggere o scrivere.

Costruire un robot senza alcuna conoscenza di programmazione, quindi, è possibile e in alcuni casi non servono nemmeno tecnologie costose o difficilmente reperibili: è il focus di un altro workshop che mostrerà come sia possibile “programmare” un robot con materiali di recupero, plastilina e addirittura vasetti di yogurt!

A questo punto la parola d’ordine non può che essere “creatività”. I laboratori, infatti, mostreranno anche che la robotica creativa e il tinkering – metodo educativo che consente a bambini e ragazzi di apprendere le materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) giocando – rappresentano un’opportunità per sviluppare una didattica interdisciplinare in grado di esaltare il lavoro di gruppo, l’apprendimento peer-to-peer, la manualità e la condivisione.

E ovviamente non mancheranno i giochi perché anche i Lego possono diventare protagonisti nella didattica. I partecipanti ai seminari impareranno a costruire dentro di sé le basi del pensiero computazionale: la parola “costruire” non è casuale perché i robot che verranno programmati in specifici laboratori dovranno prima essere assemblati con i mattoncini Lego. Il digitale è quindi connesso strettamente a una dimensione tangibile, materica dell’esperienza d’apprendimento, che non può prescindere dal ragionamento sul modello prima di procedere alla programmazione: un’ottima strategia per costruire competenze più complete per i nativi digitali.

I laboratori si svolgeranno nelle aule del Padiglione 9 di Fiera di Roma, tutti i giorni a partire dalle ore 14.30 del 12 ottobre. Il programma completo è disponibile sul sito di Maker Faire Rome.

2018-09-28T11:35:16+02:00