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#SBULLA-MI: il coraggio dei piccoli passi

ROMA – 1000 studenti delle scuole medie e superiori, 200 genitori e insegnanti, 9 partner tra scuole e privato sociale di Milano. Questi i numeri dei protagonisti della rete #Sbulla-MI, l’innovativo progetto di prevenzione al bullismo nel quale gli studenti si sono confrontati con gli esperti, tra loro, con ragazzi più grandi, hanno imparato a […]

ROMA – 1000 studenti delle scuole medie e superiori, 200 genitori e insegnanti, 9 partner tra scuole e privato sociale di Milano. Questi i numeri dei protagonisti della rete #Sbulla-MI, l’innovativo progetto di prevenzione al bullismo nel quale gli studenti si sono confrontati con gli esperti, tra loro, con ragazzi più grandi, hanno imparato a conoscere e riconoscere emozioni, relazioni significative tra i pari, uso consapevole dei social e rischio di un abuso degli stessi.

Ecco cosa ci hanno raccontato gli studenti intervistati dagli operatori: “Pensavo che queste tematiche fossero lontane dalla mia vita, invece ho capito quanto sono vicine a me”, “ho imparato a non avere pregiudizi, soprattutto grazie allo spettacolo di Sisifo, perché gli attori sono carcerati. Ho capito che le persone hanno sempre la possibilità di cambiare”, “I social per me sono come il bastone: c’è chi lo usa per sostenersi e camminare e c’è chi lo usa per picchiare”, “una delle emozioni che più a fatica riesco ad esprimere è la tristezza, perché – se lo facessi – i miei compagni mi riterrebbero un debole!”.

Un’unica grande rete milanese che si è impegnata a contrastare questi fenomeni in crescita, di cui le famiglie sono ancora poco consapevoli e che vede nella scuola il contesto dove possono svilupparsi e consolidarsi le abilità e le competenze in grado di prevenirlo e sconfiggerlo.
Gli esiti del progetto saranno presentati dai protagonisti giovedì 29 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.30 nell’auditorium Testori di Palazzo Lombardia.

Nel corso della mattinata, saranno presenti le testimonianze di operatori, insegnanti, genitori e ragazzi. Porteranno la loro esperienza le scuole Morosini, De Andreis, Oriani-Mazzini, Galdus, l’Associazione Istituto La casa, la Fondazione Padri Somaschi, Lo Scrigno, La Strada. Verrà presentata una sintesi dello spettacolo teatrale il “Mito di Sififo”, messo in scena dal Gruppo della Trasgressione, con i detenuti delle carceri di Bollate, San Vittore e Opera. Verranno affrontati i temi della sfida all’autorità, dell’arroganza, del conflitto generazionale e di come la vita sia sempre fatta di micro-scelte che possono condurre una persona verso grandi traguardi o mete pericolose.
In sala, pronti a fare domande, 350 studenti delle scuole milanesi.

Melania De Nichilo Rizzoli,  Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro,  Regione Lombardia dichiara: “Sono molto orgogliosa della reattività delle nostre istituzioni, politiche e scolastiche, nei confronti della piaga del bullismo e del cyberbullismo: è un problema educativo, tutti concorriamo alla sua soluzione, e questo è il motivo per cui questa iniziativa mi è cara. Regione Lombardia, in anticipo sulla norma nazionale, ha già promulgato una legge apposita, con uno stanziamento iniziale di 300mila euro, per corsi di formazione e progetti innovativi che coinvolgano docenti, famiglie e studenti nel supporto alle vittime e alla prevenzione di questo fenomeno, che attualmente riguarda oltre 72mila ragazzi lombardi fra i 15 e i 24 anni di età”.

Sergio Roncarati, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo E. Morosini di Savoia – Milano, afferma: ”Tante le attività previste dal progetto: dalle soft skills al ricongiungimento delle emozioni, la Peer-to-Peer education e l’uso dei social. Tra queste gli alunni hanno assistito con interesse allo spettacolo “Il mito di Sisifo”. Le riflessioni e i video realizzati ci hanno fatto capire che abbiamo centrato l’obiettivo.”

Diego Montrone, Presidente di Galdus, conclude: ”Il coraggio dei piccoli passi è un invito, ma anche una precisa modalità operativa per riprendere in mano il nostro destino. Vale per tutti, lo proponiamo quindi sia agli autori di atti di bullismo, sia a chi li subisce. Si deve intervenire sui giovani che – alle volte senza essere pienamente consapevoli – mettono in atto comportamenti pericolosi e ai limiti della legalità. Contestualmente – forse ancora più importante – si deve intervenire, si devono fare dei piccoli passi – per dare fiducia e strumenti a tutti i giovani che subiscono atti di bullismo e avere la forza di reagire”.

 

 

2018-11-15T16:18:21+01:00