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Artigiani d’autore. “Hermès Dietro le Quinte”

L'Ara Pacis di Roma ospita il festival itinerante dei savoir-faire creato nel 2011. Una rassegna per scoprire da vicino dieci mestieri della maison parigina

Roma – Arrivano perlopiù dalla Francia i dieci artigiani di Hermès che da oggi e fino al 16 marzo all’Ara Pacis di Roma incontreranno il pubblico per mostrare e condividere il loro savoir-faire, la loro esperienza e la loro passione. Un’occasione unica per affacciarsi nel mondo vivo e vero della storica maison francese che, da ben 180 anni, si occupa prima ancora che di lusso di artigianato. Si chiama “Hermès Dietro le Quinte” il festival itinerante nato nel 2011 con il nome di “Festival des métiers”. Colori, seta, pellami, pietre preziose e molti strumenti da lavoro sono i protagonisti della rassegna insieme, ovviamente, ai volti e ai racconti degli artigiani che, con l’ausilio di un interprete, sono pronti a svelare dettagli, curiosità e rudimenti di un mestiere che punta all’eccellenza.

LA ROULOTTEUSE (l'orlatrice)
L'HORLOGER (l'orologiaio)
L'IMPRIMEUR SUR SOIE (lo stampatore su seta)
LE CONFECTIONNEUR DE CRAVATES (Confeziona cravatte)
LE GANTIER (il guantaio)

La sorpresa di “Hermès Dietro le Quinte” è proprio nelle storie: Johanne (le maroquinier) ha trentacinque anni e da undici lavora per Hermès. Infermiera esperta nei pazienti affetti da Alzheimer dopo un incidente è rimasta momentaneamente paralizzata e si è dovuta reinventare. Inizia così, per caso, il suo percorso nel mondo del pellame; dopo un anno di scuola ha frequentato un corso interno alla Maison, una formazione in cui da subito ha “messo le mani” su una borsa destinata alla vendita. Nel giro di poco tempo è arrivata a “tagliare e cucire” modelli come la Birkin e la Kelly. Oggi, perfettamente abile, è la restauratrice per la pelletteria di Hermès Italia. La troverete sul suo banco a comporre pezzi distinti di pelletteria, come fosse un puzzle. La vedrete tagliare il filo di lino e rivestirlo con la cera d’api fino a tenere stretta tra le gambe la sua pinza di legno per cucire.Tiffany di anni ne ha 31. È alle prese con seta, ago e filo, sul suo banco c’è anche una pala. A lei spetta il compito di confezionare cravatte (le confectionneur de cravattes). Un “pezzo” storico della maison che richiede di essere assemblato, piegato e cucito a mano a regola d’arte. Sono tre anni che lavora da Hermès, prima di allora era impiegata in un forno.

Johanne, le maroquinier
Tiffany, Le Confectionneur de Cravates

E ancora fermatevi a parlare con Aude, arriva da Limoges ed è lì che insieme ad altri quattro o cinque artigiani decora le porcellane (Le peintre sur porcelaine). La vedrete preparare i colori e utilizzare pennelli finissimi. La sua – ci racconta – è una tecnica antichissima che risale al XVIII secolo. Nella sua vita precedente faceva l’ortofonista poi, come nelle favole più belle, la passione è diventata un lavoro. Anche Helen, La roulotteuse, ha un passato lontano da stoffe e cucito. Poco più che cinquantenne sono solo tre anni che lavora da Hermès. “Prima facevo tutt’altro – racconta – Il bello della Maison è il non aver pregiudizi di genere alcuno“. La prerogativa dell’orlatrice è fare gesti meticolosi: specializzata in orli frullati è a lei che spetta la finitura di tutti i carré. Se siete amanti del cucito potrà mostrarvi il segreto del cosiddetto punto “scivolato”.Gli estimatori del genere sanno che i foulard di Hermés sono quadri su seta e allora non perdetevi lo spettacolo de’ “L’imprimeur sur soie”. Vedrete infatti lo stampatore utilizzare la tecnica detta a “quadro piano”, stendere il colore con l’aiuto di una racla in caucciù e comporre quadro per quadro il disegno finale. Non mancano l’incastonatore (Le sertisseur) e cioè l’artigiano orefice incaricato di fissare le pietre preziose e l’iconica figura del mastro sellaio (Le sellier), Lucinda vi svelerà tecniche e arnesi del mestiere passo dopo passo.

Aude, le peintre sur porcelaine
Helen, la roulotteuse
L'imprimeur sur soie
L'imprimeur sur soie
Le sellier

Dopo averli ascoltati e visti all’opera è più facile capire il perché Hermès tenga così tanto al concetto di tempo, passione e qualità. Dietro a ogni finitura c’è un inizio. Dietro ad ogni prodezza tecnica un apprendistato e dietro al minimo dettaglio, un essere umano, con i suoi occhi ben aperti e il suo amore appassionato per il lavoro ben fatto.

2019-03-11T16:55:49+01:00