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Nave della legalità, studenti rientrati a Civitavecchia

Stanchi ma emozionati i ragazzi hanno affrontato l'ultima tappa del viaggio

CIVITAVECCHIA – “È stata un’esperienza emozionante che non dimenticherò mai”. La Nave della legalità è appena arrivata al porto di Civitavecchia, ma per Federica del liceo Manzoni di Milano, e per tutti gli altri studenti che hanno partecipato all’iniziativa, le emozioni sono ancora vive. Si è conclusa cosi’ l’iniziativa ‘Palermo chiama Italia’, per i ragazzi una due giorni intensa emotivamente e fisicamente che difficilmente non lascerà segni nelle loro coscienze.

Da una parte l’esperienza in Aula bunker- sede del maxi processo a Cosa Nostra – il corteo e ‘l’albero Falcone’, dall’altra le testimonianze di magistrati, parenti delle vittime e di tutti coloro che la mafia l’hanno vissuta sulla propria pelle. Sono ricordi che entreranno a far parte del bagaglio culturale dei ragazzi e contribuiranno a mantenere viva la memoria e con essa l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, nel contrasto alla mafia.

“Facendo il corso di Nando Dalla Chiesa sono riuscita a scindere l’apparenza e la sostanza di questo evento- ha raccontato alla Dire Ilaria, che studia sociologia alla Statale di Milano, e per la prima volta ha vissuto l’esperienza della nave- Ascoltarlo mi ha dato l’impressione di studiare per un motivo più grande”.

L’atmosfera gioiosa che si è respirata nel viaggio di ritorno, che non ha lasciato spazio a un’inevitabile stanchezza dovuta ai ritmi serrati della manifestazione, ha evidenziato come i ragazzi siano in grado di cogliere l’essenza di queste iniziative, rivolte soprattutto a loro, senza lasciarsi coinvolgere da polemiche e tensioni che restano prerogativa della classe politica.

2019-05-24T12:18:00+02:00