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Con l’inchiesta giornalistica si chiude la Summer School Dire a Napoli

Al liceo Umberto I incontro su ambiente con Antonio Musella di fanpage.it

NAPOLI – “L’errore più grave che può commettere un giornalista è pensare di sapere tutto, porsi come un tuttologo rispetto alle dinamiche sociali, soprattutto per un fenomeno così complesso come i reati ambientali. Se il giornalista si pone sopra un piedistallo non può che raccontare una favola all’opinione pubblica”. Così Antonio Musella, reporter di fanpage.it, agli studenti della Summer School di Napoli dell’Agenzia Dire.

Musella nelle sue inchieste ha raccontato la terra dei fuochi sia rispetto ai risvolti della salute pubblica, sia come fenomeno sociale di resistenza degli attivisti. Ai ragazzi ha spiegato quanto sia delicato il ruolo del giornalista in questi casi: “Quando vai sul territorio devi confrontarti con chi il territorio lo conosce veramente, lo vive. Se mi interesso di inquinamento ambientale è indispensabile conoscere e intervistare gli attivisti ambientali, gli unici che vivono il dramma sulla loro pelle e che hanno un legame sincero col territorio, si documentano e approfondiscono veramente la materia. In caso contrario non si può che confezionare un prodotto giornalistico scadente, troppo ‘inquinato’ e influenzato dalla versione ufficiale del potere, quella data dalle grandi aziende multinazionali”.

Il consiglio, quindi, per i giornalisti in erba della Summer School è spiegare fenomeni complessi in modo semplice. Sul rapporto giornalista-attivisti è intervenuto anche Raniero Madonna di ‘Stop Biocidio’ che spiega come “spesso abbiamo un pessimo rapporto con i giornalisti. In particolare, gli attivisti napoletani hanno subito campagne diffamatorie, ci hanno chiamato allarmisti, perfino camorristi, ‘il braccio armato della criminalità organizzata’ perché ci opponevano a discariche e inceneritori, finché poi si è capito che la camorra stava dall’altra parte e aveva enormi interessi nel sistema di smaltimento dei rifiuti”.

Madonna e Musella sono stati poi intervistati dai ragazzi prima dei laboratori pomeridiani che li hanno visti impegnati nella produzione di video e articoli. “Oggi pubblicheremo i nostri lavori, ci siamo impegnati tantissimo, soprattutto nella parte video” ha detto Tina durante i saluti. “Se il primo giorno, come ho detto al direttore della Dire, non ero sicura di voler fare la giornalista, questa Summer School ha dissipato ogni mio dubbio”. Prossima tappa lunedì a Catania con la prima Summer School per giovani giornalisti di Dire-Diregiovani nella città etnea. 

2019-07-12T16:28:11+02:00