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Genova, ‘la classe delle montagne’ di nuovo in vetta per Petra

Studenti insieme al professore Stefano Piana hanno ricordato compagna scomparsa

17 Settembre 2019

GENOVA – Ancora insieme nel nome di Petra, la loro compagna di classe che due anni fa si è tolta la vita. Sabato 14 settembre, ultimo fine settimana di vacanza prima della riapertura delle scuole in Liguria. Alle 9 sono tutti lì, al punto di ritrovo nel comune di Ceranesi, gli ex alunni della 3D della scuola secondaria di primo grado ‘Alice Noli’ di Campomorone. Sono pronti a partire per Punta Martin, insieme al professore che sempre li ha accompagnati in questi percorsi, Stefano Piana. Anche l’anno scorso la 3D ha iniziato l’anno arrampicandosi sino in cima.

L’ha fatto nel giorno del primo anniversario della morte di Petra che coincideva con il primo giorno di scuola a un mese dal crollo del ponte Morandi: per “ricostruire insieme un ponte di speranza”, scriveva il docente. Loro oggi sono “la quarta classe delle montagne”- così si sono ribattezzati-: “quarta” perché ormai le scuole medie sono finite; “delle montagne” per questo progetto omonimo che hanno portato avanti con il CAI di Bolzaneto. E quindi un nuovo inizio non poteva esserci senza un ultimo saluto in vetta a Petra.

“Credo che dobbiate continuare in questa strada- aveva detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un incontro con la classe- conservare, con affetto, il ricordo di Petra, e prestare sempre attenzione ai problemi gli uni degli altri. Avrete altri impegni e nuove amicizie: per tutti questo modo di comportarsi e di vivere è quello migliore, più autentico, prezioso”.

Ed è “con questo spirito che siamo saliti a Punta Martin per posare una targa in sua memoria- ha spiegato Piana- da lì si vede tutta Genova, il porto antico e l’arco alpino. Da lassù abbiamo letto poesie e pregato per Petra”. ‘Caro male’, ‘Itaca’, per citare due titoli. Ad ogni studente è stata poi affidata simbolicamente una pietra che riportava la parola tenerezza e un significato ad essa associato: rispetto, sensibilità, umiltà, profondità, disponibilità, lealtà, sogno, tenacia, curiosità.

 Una sorta di impegno da assumersi per il proprio futuro, accompagnato da una lettera che il professor Piana ha scritto per loro a fine anno. Tenerezza e’ ancora il concetto centrale: “abbiamo bisogno di tenerezza. La rigidità crea sempre enormi problemi. Siate teneri con voi stessi e con gli altri. La tenerezza trova misteri dove altri trovano problemi”.

“Grazie” e “scusa” sono le altre due parole che Piana ha dedicato ai suoi alunni: “Grazie per il vostro entusiasmo, per le vostre facce, per avermi ricordato il vostro diritto di essere voi stessi oltre i sogni di noi adulti. E scusa per le lacune nella vostra preparazione, per le letture che non vi ho proposto. Scusa per quando vi ho deluso, ma vi ho voluto bene (e ve ne voglio ancora)”.

E una raccomandazione finale ‘da prof’ che non poteva mancare: un elenco di letture, con l’augurio che “la travolgente passione” per i libri non abbandoni mai i ragazzi: “vorrei suggerire un libro per ciascuno di voi, ma non ne sono capace. Allora vi propongo titoli raccolti qua e là nell’orto delle mie letture. Voi fatene quello che volete. Buona vita, ragazzi”.

2019-09-17T18:44:36+02:00