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Tunisia, 10mila firme contro la deforestazione Ain Draham

ROMA – In Tunisia, circa 10mila persone hanno firmato una petizione rivolta al ministero dell’Agricoltura e delle risorse idriche contro il disboscamento di 200 ettari di foresta nella zona di Ain Draham, nella regione nord-occidentale del Paese. “La foresta di Ain Draham è una grande riserva di biodiversità vegetale e animale, ma esiste anche un […]

ROMA – In Tunisia, circa 10mila persone hanno firmato una petizione rivolta al ministero dell’Agricoltura e delle risorse idriche contro il disboscamento di 200 ettari di foresta nella zona di Ain Draham, nella regione nord-occidentale del Paese.

“La foresta di Ain Draham è una grande riserva di biodiversità vegetale e animale, ma esiste anche un importante aspetto sociale: nei boschi vivono il 10 per cento degli abitanti della Tunisia” sottolinea Imen Lahmayer, contattata dall’agenzia Dire e incaricata della missione “giustizia ambientale” per il Forum tunisino dei diritti economici e sociali (Ftdes).

“Si tratta di una foresta di pini, che offre un legno nobile per un valore stimato di cinque miliardi di dinari, il che spiegherebbe la requisizione illecita” aggiunge. In particolare, gli attivisti contestano l’autorizzazione, rilasciata dal ministero, per la concessione a privati dei terreni. “Se quest’autorizzazione fosse applicata, rischiamo deforestazione, erosione, distruzione delle abitazioni e della biodiversità” aggiunge: “E ricordiamo che i boschi sono una riserva d’acqua per tutta la Tunisia, e un argine al cambiamento climatico”.

Alla fine del mese scorso, era stata la divisione locale di Jendouba dell’Ugtt, il principale sindacato tunisino, a denunciare una procedura opaca nel processo di cessione della parcella. “Questo terreno fa parte del dominio forestale dello Stato e in questo quadro è legalmente impossibile procedere agli abbattimenti, contrariamente all’autorizzazione accordata il 14 agosto” avevano denunciato Ftdes e Ugtt, ipotizzando un “problema di corruzione” e chiedendo un’inchiesta sulla procedura.

Dopo le proteste, il cambio di destinazione del bosco sembra essersi arenato: “Al momento, però – afferma alla Dire Marco Jonville dell’Ftdes – non ci è stata fatta ancora nessuna comunicazione ufficiale”.

2019-09-18T18:10:40+02:00