ROMA – Diretta da Gianni Costantino e prodotta da Attilio De Razza, Tuttapposto è il ritratto di un paese che fa della raccomandazione il suo punto di forza e della meritocrazia un concetto sopravvalutato. Il protagonista della storia è Roberto Lipari – che ha dato il suo nome e cognome al personaggio che interpreta – studente universitario in un ateneo in cui i docenti vendono esami, assumono solo amici e parenti e sono inclini alla raccomandazione. Ad avere la ‘spintarella’ più grande è proprio Roberto, figlio del magnifico rettore (interpretato da Luca Zingaretti). Un giorno però, Lipari, contro il parere della sua famiglia, stufo di essere asservito al potere del baronato, decide con i suoi amici di combattere questo sistema. Realizza così un’app per smartphone (realmente scaricabile nei digital store) chiamata Tuttapposto, che valuta l’operato dei professori. La riuscita è tale che presto i ruoli si invertono: gli studenti acquisiscono un potere inaspettato e i professori sono costretti a comportarsi onestamente pur di ottenere un buon voto.
Importanza della parola ‘minchiata’ per i siciliani, le bugie a scuola e l’esordio al cinema di Roberto Lipari: ecco che cosa ci hanno raccontato il protagonista e il regista sul film.
https://youtu.be/tfRfcs9rYig