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‘Saranno virtuosi’, il manager spiazza gli studenti: “Tra di voi forse ci sarà il futuro Ad”

L'evento dal titolo 'Saranno virtuosi - La cultura tecnica che non ti aspetti' è stato un'occasione per parlare con i giovanissimi di argomenti come studio, aspettative, lavoro e formazione

BOLOGNA – “Tra di voi potrebbe esserci la persona che un giorno mi sostituirà”. Sono le parole dell’ad di Metalcastello Stefano Scutigliani ai più di 300 studenti delle scuole medie di Porretta, Gaggio Montano, Castel di Casio, Lizzano in Belvedere e Castel D’Aiano, che stamattina si sono radunati al cinema Kursaal di Porretta Terme (Bologna). L’evento dal titolo ‘Saranno virtuosi – La cultura tecnica che non ti aspetti’ è stato un’occasione per parlare con i giovanissimi di argomenti come studio, aspettative, lavoro, formazione (non solo tecnica).

“Per far funzionare una fabbrica serve tutto lo scibile umano- afferma Scutigliani- avvocati, traduttori, responsabili delle risorse umane. Per far funzionare le macchine bisogna sapere l’inglese, oltre alla matematica e bisogna saper lavorare in gruppo, comunicare, spiegarsi bene in italiano”. Oltre a saper fare i calcoli serve attenzione ai particolari, al dettaglio: una caratteristica per cui, ad esempio, sono molto portate le ragazze, anche se spesso non lo sanno e non viene fatta abbastanza informazione sulle competenze femminili in ambito tecnologico. Ecco qua, la cultura tecnica che non ti aspetti. E difatti l’incontro, nell’ambito del festival che appunto promuove la cultura tecnica anche per sopperire al bisogno di figure professionali che le aziende faticano a trovare, è stato pensato anche e soprattutto per ‘smontare’ i clichè, spesso negativi, che accompagnano l’idea di un mestiere in fabbrica.

In questo particolare incontro sono stati gli stessi alunni a ‘dire la loro’ su questo tipo di lavoro, prima intervistati in video in classe e oggi rivisti assieme ai loro coetanei per ispirare il confronto con Scutigliani. E così i ragazzi hanno provato a dire come pensano che sia il lavoro in fabbrica (per alcuni è ancora “duro” e a rischio infortuni), dimostrando peraltro di ritenerlo indistintamente alla portata di maschi e femmine. Oppure, è venuta fuori l’idea che quello in fabbrica sia un lavoro necessariamente manuale.

“Tutto nasce da un progetto e da un disegno- spiega l’ad di Metalcastello- e ogni ingranaggio è frutto di centinaia di anni di studio e dell’esperienza di ingegneri di ogni parte del mondo”. Una riflessione che ha toccato quindi anche i lavori del futuro, le fabbriche che evolvono e che sempre meno costringono i dipendenti alla fatica del lavoro fisico, alle attività manuali e agli infortuni. I robot stanno sì sostituendo gli umani ma questi ultimi saranno sempre ‘dietro’ alle macchine per farle funzionare, per “far andare le cose”.

E Scutigliani ha avvisato: non si sa nemmeno come si lavorerà tra cinque anni, forse in tanti controlleranno le macchine della fabbrica direttamente da casa. I ragazzi si sono trovati a dover indovinare cosa fosse un ingranaggio o un disegno tecnico scoprendo così cosa serve per realizzarlo; hanno dato la loro opinione sul concetto di formazione tecnica che Scutigliani ha allargato all’importanza, appunto, di studiare tutto (e sempre), storia compresa, “per non ricadere negli errori del passato”. Una riflessione conclusiva è stata riservata alla curiosità, una qualità che permette di crescere sempre e coltivare i talenti. “Io ho iniziato da operaio- ha raccontato Scutigliani- e poi grazie allo studio e alla curiosità ho fatto la gavetta e ora gestisco aziende come la Metalcastello, che hanno sede in tutto il mondo”.

2019-11-11T15:34:09+01:00