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Opera Shakespeare arriva a Napoli con ‘The beggar’s theatre’

NAPOLI – William Shakespeare torna in periferia. Il grande drammaturgo inglese, infatti, aveva deciso di posizionare il Globe, il suo famoso teatro, in periferia, dove i ‘beggars’, i poveri che vivevano di elemosina, si ritrovavano per assistere ad un’opera teatrale pagando un biglietto modesto. Oggi questa filosofia torna a rivivere nella periferia di Napoli con […]

NAPOLI – William Shakespeare torna in periferia. Il grande drammaturgo inglese, infatti, aveva deciso di posizionare il Globe, il suo famoso teatro, in periferia, dove i ‘beggars’, i poveri che vivevano di elemosina, si ritrovavano per assistere ad un’opera teatrale pagando un biglietto modesto. Oggi questa filosofia torna a rivivere nella periferia di Napoli con la compagnia ‘The beggar’s theatre’, il teatro dei mendicanti, grazie ad ‘Articolo 33’, primo hub culturale della città impegnato in progetti di inclusione sociale, al centro Asterix e alla biblioteca Annalisa Durante, dedicata alla vittima innocente della camorra. Luoghi prima abbandonati che sono stati riqualificati e restituiti alla comunità; non più noti per essere lo scenario di attività criminali ma per il teatro, la musica e i laboratori per i giovani che sognano di interpretare Amleto.

“Il teatro di Shakespeare era un teatro aperto a tutti, le persone sentivano le sue opere in maniera diversa, stratificata – ha commentato Mariano Baduin, direttore artistico del ‘The beggar’s theatre’- I nostri spettacoli saranno allestiti alla vecchia maniera del teatro popolare, in modo che le parole di Amleto potranno essere ascoltate dalla persona più umile fino al grande intellettuale, nello stesso identico momento e nello stesso identico modo”.

Il progetto laboratoriale che coinvolge i ragazzi e le ragazze del quartiere si chiama ‘Shakespeare allo specchio’, e ha come obiettivo quello di indagare il mondo Shakesperiano, estraendo i personaggi dalle loro opere. Così, Otello e Giulietta, potranno confrontarsi suo palco in un ‘faccia a faccia’ che coinvolgerà attori giovani o meno che, insieme a registi e nuove leve, svilupperanno i percorsi drammaturgici. Il programma dei ‘beggars’ è strutturato in diversi percorsi e ambiti: prosa, musica, laboratori e mostre. A Shakespeare è stato affiancato il teatro Novecentesco più impegnato di Beckett, Ionesco e Sanguinetti.

Nel progetto ci sarà spazio anche per la musica, con un percorso legato ai laboratori permanenti della corale per Sangiovanni, grande musica del novecento, eseguita dalla periferia e nella periferia. Per finire, verrà esposto anche un progetto fotografico con i ragazzi del quartiere e i costumi teatrali messi a disposizione da ‘gli alberi di canto teatro’, che verranno esposti nei diversi luoghi degli spettacoli. The Beggar’s Theatre porterà in scena, quindi, un teatro per tutti, che non abbassa l’opera ma la diffonde, abbattendo le differenze sociali e gli stereotipi di Napoli Est, che ha trovato nel teatro il suo riscatto.

“Affronteremo Shakespeare con i modelli e gli strumenti dell’antico teatro popolare, proprio come era concepito dall’autore inglese, un teatro che arrivi a tutti senza dover rinunciare all’altezza poetica della propria parola. Un teatro leggibile e che si sviluppa in periferia” ha concluso il direttore artistico di ‘The Beggars’ Theatre’, Mariano Bauduin.

La stagione teatrale è iniziata la scorsa settimana con ‘Alfie’ di Bill Noughon. Per il programma completo: www.art-33.it.

2019-11-28T11:03:17+01:00