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Coronavirus. Roma, al liceo ‘Nomentano’ grande collaborazione tra docenti e studenti

Il racconto di una professoressa a diregiovani.it

ROMA – Gli istituti sono chiusi, ma la scuola non si ferma. Lo dimostrano le tante iniziative e sperimentazioni che stanno mettendo in campo in questi giorni i dirigenti scolastici, gli animatori digitali, i docenti e le docenti per portare avanti la didattica a distanza attraverso le piattaforme digitali. Dalle possibilità offerte dal registro elettronico alla suite di Google per l’educazione, fino a sperimentazioni più diversificate. Soprattutto in questi primi giorni un po’ caotici di inevitabile riorganizzazione, alcuni docenti hanno già iniziato ad attivarsi in modo autonomo, dimenandosi tra forum, blog e tutorial su YouTube.

“Io sono serena ma disorientata dall’eccezionalità della circostanza- ammette Silvia Vitucci, docente del liceo ‘Nomentano’ di Roma– la scuola non ha previsto, per ora, alcuna forma di didattica a distanza, ma spero che lo farà al più presto. Intanto mi sono registrata sulla piattaforma ‘Prometeo’, nell’attesa che ciò sia possibile ricorro al fai-da-te: da venerdì ho una chat di gruppo con la mia classe più motivata; stavano leggendo ‘Il nome della rosa’, ho inviato ai ragazzi e alle ragazze delle domande molto precise, cui loro hanno risposto in chat. Una bella esperienza: hanno risposto quasi tutti con impegno anche se ho fatto capire che non erano costretti a farlo”.

Si respira, quindi, un’atmosfera di proficua collaborazione fra docenti e studenti in questo momento critico. Da una parte gli insegnanti stanno sperimentando delle forme di apprendimento virtuali spesso usate dai loro studenti (tutorial, video-pillole, forum), dall’altra i ragazzi e le ragazze sembrano riconoscere i loro sforzi dimostrandosi partecipi.

“Oggi ho avuto appuntamenti skype con due mie classi- continua Silvia Vitucci– e tutto sommato sono andati bene. Grazie anche a un prezioso tutorial su YouTube che avevo visto ieri, con consigli semplici ma efficaci per impostare una lezione online”.

Una lezione che, vista la gravità della situazione, non poteva essere solo contenutistica, ma anche e soprattutto di scambio emotivo, di riflessione e condivisione.

“All’inizio ho parlato della situazione- spiega la docente– dicendo come mi sentivo io senza scuola, senza quotidianità, a parlare di fronte a uno schermo. Poi ho chiesto a loro e molti si sono espressi liberamente. Finito questo scambio ho iniziato a spiegare la cornice del ‘Decameron’; se i ragazzi non capivano qualcosa mi facevano domande a voce o scrivendo in chat. Direi che è andata! È stato molto faticoso, ma andrà sempre meglio anche se ammetto che mi mancano molto”. 

2020-03-13T17:56:07+01:00