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VIDEO | Cyberbullismo, partito a Milano ‘Questionarti nel digitale’

L'azione rientra tra le attività di progetto 'DOORS' durante la quarantena

MILANO – La quarantena ha smaterializzato le nostre relazioni. Se è dunque vero che la quasi totalità della vita sociale si trascorre online, diventa fondamentale essere consci dei pericoli della rete e, quindi, educare giovani e adulti a una corretta gestione della propria identità digitale per prevenire dolorosi episodi di cyberbullismo. È quanto ha fatto a Milano il progetto ‘DOORS’ realizzando un’azione specifica di sostegno a distanza. ‘Questionarti nel digitale’, questo il nome del servizio, è un programma curato da ‘Tempo per l’Infanzia’, cooperativa che gestisce le attività dello ‘Spazio Arteducazione’ di Milano e che insieme al Comune di Milano fa parte del partenariato ‘DOORS’, impegnato per l’inclusione, il diritto allo studio e il contrasto alla povertà educativa, per minori tra i 10 e 14 anni che vivono in contesti di marginalità sociale.

Diregiovani.it ha parlato di ‘Questionarti nel digitale’ con la sua responsabile, Lara Carrasco. Lara è un’arteducatrice’, così infatti sono soliti chiamarsi gli educatori che praticano l’arteducazione e si ispirano alla teoria della pedagogia del desiderio. Scoperta e teorizzata da Marcos Antonio Candido Carvalho in Brasile più di venticinque anni fa e adottata e promossa da Progetto Axé Brasile e Axé Italia, tale pedagogia ha l’obiettivo di stimolare nelle persone, e nei giovani in particolare, l’emersione di quei desideri che portano poi a disegnare una sana e individuale traiettoria di vita. Perciò per Carrasco è importante innanzitutto accompagnare i ragazzi e gli adulti in un percorso di comprensione delle implicazioni del cyberbullismo. Comprensione che può nascere solo dalla relazione. Il servizio ‘Questionarti nel digitale’ si costituisce infatti di clip video su argomenti come identità digitale, cyberbullismo, sentimenti e sessualità, disponibili per tutti sulla pagina Facebook della cooperativa ‘Tempo per l’Infanzia’, ma anche di momenti di incontro condotti dagli arteducatori e rivolti a piccoli gruppi di ragazzi e ragazze che provengono da ‘Spazio Arteducazione’ così come dagli Istituti Comprensivi in cui ‘DOORS’ opera, il ‘Pini’ e il ‘Calvino’.

“Il servizio è nato da un caso di adescamento online di cui è stata vittima una delle ragazze che seguiamo. È stato come uno schiaffo di realtà. Ci siamo chiesti quanti dei nostri ragazzi possano essere in pericolo in questo momento- ha spiegato Carrasco- Abbiamo iniziato seguendo 7 ragazzi, settimana prossima saranno 27. Inoltre, entro fine aprile, coinvolgeremo anche mamme e papà, perché ci siamo accorti che i genitori vogliono davvero proteggere i loro figli”.

Per maggiori informazioni sul progetto DOORS si può consultare il sito https://www.cies.it/progetti/doors/ 

2020-04-17T12:25:33+02:00