ROMA – È stato definito “The next big thing” della scena romana e non è un complimento da poco se hai 23 anni e stai muovendo i primi passi nel mondo della musica. Stiamo parlando di Moci, al secolo Marco Colagrande. Il cantautore è su tutte le piattaforme con “Primo piano”, secondo singolo del nuovo capitolo della sua carriera con Sbaglio Dischi (con distribuzione Carosello Records – la label di Diodato, Ghemon e Coez).
Il brano è un vero e proprio inno a esorcizzare i sentimenti cupi che tutti abbiamo provato almeno una volta tra l’adolescenza e la fine di essa. Marco racconta l’apatia, l’irrazionalità e il dolore che spesso arriva come condizione naturale di quegli anni e li elabora attraverso le sette note. Il risultato è una “filastrocca” da ripetersi ogni volta che si sta male.
Di questo, della sua esperienza con la musica come terapia e del suo primo disco in uscita ci ha parlato in un’intervista qualche giorno fa.
“Primo piano” segue “Pensieri bellissimi”, l’apripista di quello che sarà l’album di Moci, realizzato grazie all’aiuto e ai consigli di Giancane. L’emergenza Coronavirus ha rallentato la pubblicazione del lavoro, ora atteso entro la fine dell’anno. E la curiosità è grande per quello che Moci (nome d’arte dell’artista, che in realtà è il soprannome fin da piccolo di Marco) ha in serbo.
I due singoli ci dicono, però, già tanto. Con la semplicità della sua scrittura, Moci ci porta in un mondo in cui non è difficile immedesimarsi. Una realtà che non è sempre tutta rose e fiori, come qualcuno vorrebbe far credere. Tra contrasti, astrattismo e parallelismi, il cantautore è sicuramente nella lista degli emergenti da tenere d’occhio.