Roma – Il nome di Pelle, al secolo Stefano Pellegrino, ha iniziato a “suonare” lo scorso gennaio con il primo singolo 23:23. Da allora sono usciti anche i brani Felice Davvero e Jericoacoara (oltre 400.000 views sui suoi canali). Pubblico e critica lo hanno apprezzato, non a caso la sua musica è stata definita in questi mesi “trap d’autore” e “trap delle parole”. Oggi il giovane artista, 26enne, torna con Riso in bianco: un titolo semplice che mostra uno spaccato di vita autobiografico, la ricetta della felicità «in un po’ di sale e un po’ di curcuma», e nella capacità di «colorare anche fuori dal foglio».
La rinascita in una dimensione intima e semplice è una delle riflessioni proposta da Pelle in Riso in bianco che porta la già nota considerazione ben oltre la superficie. Quello che fino ad ora ha costruito l’artista è, infatti, un percorso in musica che ripercorre la sua storia personale, dal tentato suicidio alla riappropriazione della propria vita e del proprio flusso vitale, offrendo, in un momento difficile per tutti, una chiave, narrando la sua disperazione e la sua salvezza. Un tema che oggi appare particolarmente calzante, ma che Stefano, milanese, ha già iniziato ad affrontare con il lancio del primo singolo a gennaio 2020. Lanciato dall’etichetta simbolo dell’underground romano, Quadraro Basement a gennaio 2020, Riso in Bianco di Pelle è distribuito dall’editore e talent scout Giuliano Saglia di Red Music e Brioche edizioni, che vanta collaborazioni con Achille Lauro e altri grandi artisti della scena trap e non solo italiana.