
ROMA – Armine Harutyunyan è dallo scorso ottobre uno dei nuovi volti di Gucci, musa della casa di moda e star delle passerelle. Dal suo debutto alla Fashion Week di Parigi, la 23enne – prima armena a lavorare per il brand – è oggetto di commenti che sono tutto tranne che gentili. Una vera e propria valanga di offese gratuite per l’aspetto della ragazza, secondo questi “leoni da tastiera” non conforme ai canoni “oggettivi” di bellezza. Eppure Gucci l’ha inclusa tra le 100 modelle più sexy del mondo.
Armine, 42 mila followers su Instagram, per alcuni utenti è poco femminile, poco desiderabile, ha dei tratti che non convincono. Così il body shaming si trasforma in un attimo in misoginia e razzismo.
“È una donna?”,”Voi ci uscireste a cena?”, sono le domande più comuni. Sono, però, anche le donne ad attaccare Armine definendola – secondo i loro standard – brutta.
Armine, in tutto ciò, va per la sua strada e ha il pieno sostegno di Alessandro Michele, attuale direttore creativo di Gucci, che sostiene senza dubbi la bellezza anticonvenzionale e fuori dagli schemi.