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Premio Scafidi, oggi la premiazione degli studenti

Cinque istituti sul podio e nuova sezione sull'emergenza Covid

24 Settembre 2020

ROMA – “Voglio augurare un buon anno scolastico a tutti. Un anno scolastico un po’ anomalo, iniziato con tantissime incertezze, ma iniziato, per fortuna. Dopo tanti anni dalla morte di Vito, mi colpisce positivamente l’attenzione che hanno i ragazzi oggi quando entrano in una scuola, si preoccupano dello spazio che li circonda. Quello che invece mi fa ancora male, e che è emerso chiaramente con la pandemia, è che due colonne portanti di una nazione, la salute e la scuola, sono quelle che hanno pagato il prezzo più duro. Spero che in futuro i nostri politici inizino veramente ad investire, e non a tagliare, in queste due colonne portanti”.

Così Cinzia Caggiano, madre di Vito Scafidi, questa mattina alla cerimonia finale del Premio delle Buone pratiche e della sicurezza a scuola, promosso da Cittadinanzattiva e dedicato proprio a suo figlio, morto a scuola nel 2008 per la caduta di un controsoffitto.

“Di solito in questo periodo ci occupavamo della denuncia delle condizioni in cui versa la sicurezza nelle scuole- ha spiegato Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva- Quest’anno invece abbiamo voluto inaugurare l’anno scolastico con una nota di ottimismo in più, che era proprio necessaria. Iniziamo l’anno col Premio Scafidi, istituito quattordici anni fa da Cittadinanzattiva per premiare tutte le iniziative delle scuole per garantire il benessere, la sicurezza, e la promozione cittadinanza attiva. E per dimostrare che anche in un anno così delicato come questo la scuola è stata capace di portare avanti questi progetti e di metterli in un patrimonio comune: abbiamo infatti ricevuto ben 177 progetti. Un patrimonio di cittadinanzattiva che non è solo studiata sui libri, ma è effettivamente praticata dai ragazzi e dagli operatori della scuola”.

Quest’anno, oltre alle tre sezioni classiche della sicurezza, benessere e cittadinanza attiva, rivolte alle scuole superiori, è stata introdotta una sezione speciale per la fascia dell’infanzia, dedicata ai progetti di didattica a distanza elaborati durante il lockdown.

“Abbiamo voluto introdurre questa novità perché la fascia dei bambini 0-6 anni viene tradizionalmente trascurata e, soprattutto in tempi di didattica a distanza, rischiava di essere particolarmente penalizzata. Nonostante la piccola età e le tante difficoltà della didattica a distanza emergenziale, anche in questo ambito abbiamo scoperto delle esperienze di grande valore e successo, ricevendo ben 124 progetti”.

La riflessione di Anna Lisa Mandorino si è poi concentrata su ciò che dobbiamo imparare da questa esperienza traumatica, per non tornare alla scuola di prima, ma per spingerla sempre più avanti.

“L’emergenza covid-19 ha portato gravi disagi- ha ammesso la vice segretaria di Cittadinanzattiva- ma anche alcune cose buone per le scuole come una maggiore igiene, l’attenzione per gli spazi, investimenti sulla didattica digitale. E qualche buona pratica: si pensi ai Comuni, troppo pochi, che hanno spostato i seggi elettorali fuori dagli edifici scolastici. Ora bisogna andare avanti, garantire quello che doveva essere già scontato prima e guardare oltre per far ripartire davvero la scuola e non lasciare indietro nessuno”.

Adriana Bizzarri, responsabile del settore scuola di Cittadinanzattiva, è entrata poi nel dettaglio delle sette proposte elaborate dall’associazione “per non tornare indietro”.

“Dai progetti pervenuti e dalla situazione che stiamo vivendo abbiamo tratto ispirazione per presentare sette proposte per fare in modo che la scuola non torni indietro, e faccia soprattutto un balzo in avanti- ha detto Bizzarri- fra queste: investire parte del recovery fund per l’edilizia scolastica, estendere il tempo pieno, garantire la mensa a tutti, investire sugli asili nido, trovare nuovi spazi per le scuole e fare in modo che non siano più utilizzate come seggi elettorali, puntare sulla digitalizzazione, migliorare il trasporto scolastico per gli studenti soprattutto nelle aree interne”.

Cinque sono stati i progetti premiati, provenienti da scuole dislocate in tutto il territorio nazionale. I ragazzi del liceo scientifico ‘Genoino’ di Cava de’Tirreni (SA), con il progetto ‘Il Rosso e il Giallo’, hanno realizzato un percorso formativo sulla sicurezza del territorio, iniziato con la giornata del geologo, la giornata della sicurezza e la visita didattica presso il Dipartimento della protezione civile. Attraverso l’incontro e l’intervista al sindaco di Amalfi vengono portati alla luce i principali rischi del territorio, quali frane, smottamenti, mareggiate. Dalla conoscenza dei rischi alla consapevolezza di un territorio esposto, il percorso didattico continua con la verifica, da parte dei ragazzi dei Piani comunali e delle aree di attesa presenti sulla costiera amalfitana.

Gli studenti del liceo scientifico ‘Copernico’ di Udine ricostruiscono, attraverso una complessa sceneggiatura, il percorso de ‘La banconota X’ che la vede protagonista di alcuni scambi fra malavitosi, da Palermo a Milano passando per il territorio ‘insospettabile’ del Friuli Venezia Giulia, fino a giungere nelle mani di un ignaro cittadino, imparentato con la prima vittima dell’estorsione.

Con il progetto ‘Liberi per vivere’, il liceo delle scienze umane dell’Istituto ‘Galilei’ di Nardò (LE) ha coinvolto gli studenti in una complessa ricerca didattica finalizzata a riconoscere e individuare negli adolescenti la presenza di fattori che predispongono all’emergere di disagi, con l’obiettivo finale di valorizzare e promuovere la libertà da ogni forma di dipendenza.

L’asilo nido ‘Santa Gianna Beretta Molla’ di Robecchetto con Induno (MI) è il promotore di ‘Il Covid raccontato ai più piccoli’: a partire dalle videochiamate fra educatori, piccoli studenti e genitori durante il lockdown, si è arrivati alla produzione di una videostoria a puntate con protagonisti i bambini stessi, per accompagnarli nel periodo di attesa e per condurli fino ad un eventuale rientro.

Con ‘La scuola bussa alle porte’, le educatrici della scuola dell’infanzia ‘A. Manzoni’ e del Nido Arcobaleno di Roma hanno fin dall’inizio del lockdown cercato di ridurre la distanza fisica dai piccoli alunni e dalle loro famiglie. È stata così ricostruita una nuova routine con appelli al mattino e saluti della buona notte, proposte di lavori manuali e logici e una sistematica riproposizione di attività già realizzate in presenza, di competenze già acquisite, con un’attenzione particolare per le disabilità sensoriali visto che molte attività sono state realizzate anche con il linguaggio dei segni per non udenti.

BORRELLI: FARE GIOCO DI SQUADRA PER DIFFONDERE CULTURA PREVENZIONE

“La scuola è il baricentro di tutta la comunità, soprattutto durante le emergenze legate a calamità naturali o sociali, come quella che stiamo vivendo in questo periodo”. Così Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile, alla cerimonia finale del Premio delle Buone pratiche e della sicurezza a scuola, promosso da Cittadinanzattiva.

“Voglio ringraziare Cittadinanzattiva per questo importante Premio, intitolato a Vito Scafidi e voglio ringraziare anche la mamma di Vito, Cinzia Caggiano, che ci sta seguendo. Vi ringrazio sinceramente perché questo Premio rappresenta un importante appuntamento per non abbassare l’attenzione sul tema della sicurezza nelle scuole. È fondamentale che la cultura della protezione civile sia diffusa dalle scuole dell’infanzia al mondo universitario e per questo il dipartimento ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione. Abbiamo voluto privilegiare azioni e interventi sistematici, che garantiscono la continuità della formazione e dell’informazione sui rischi, attraverso la conoscenza, la coscienza e l’autoprotezione. A tal fine- ha aggiunto- è stato avviato un programma di formazione nazionale con il coinvolgimento attivo del personale della scuola. È stato recentemente pubblicato dal dipartimento e dal ministero un testo istituzionale, ‘La protezione civile in Italia’, per guidare i docenti all’insegnamento dei temi della prevenzione nell’ambito del corso dell’educazione civica. E qui voglio ringraziare Cittadinanzattiva per essersi fatta promotrice dell’iniziativa di legge che ha visto la luce l’anno scorso”.

 “Voi ragazzi- ha proseguito Borrelli– siete già abituati al lavoro di gruppo, al rispetto dei ruoli e alla condivisione di pensieri, programmi, azioni e obiettivi. Questi vostri contributi ne sono una significativa testimonianza. Per contribuire concretamente alla formazione dei giovani quali cittadini consapevoli e diffondere la cultura della sicurezza e della solidarietà occorre fare squadra, voi con noi e noi con voi. Solo facendo un gioco di squadra si raggiungono gli obiettivi importanti per il Paese. Perché la Protezione Civile è una materia viva, che affronta di volta in volta nuove emergenze e sfide. È una grande famiglia, costituita dalle istituzioni, comunità scientifica, associazioni e dalla comunità dei cittadini. Tutti noi siamo la Protezione Civile e dobbiamo lavorare insieme unendo le nostre forze per tenere sempre alta la nostra attenzione sulla sicurezza a tutto campo”.

2020-09-25T16:12:45+02:00