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VIDEO | ‘Studenti presenti’, quarto giorno anti Dad sotto la Regione Lombardia

“Abbiamo idee per trasporti alternativi, parlamentari ci ascoltino"

MILANO – “Abbiamo delle idee per trasporti alternativi dato che in una città come Milano questo è un problema importante. Ad esempio, ci sono lavoratori di imprese private che sono in cassa integrazione. Potremmo utilizzare quei mezzi, che adesso sono fermi nei garage, per organizzare trasporti d’istituto, studiando la provenienza degli studenti”. La proposta arriva da ‘StudentiPresenti’, il gruppo milanese che stamane, per la quarta settimana di fila, è sceso in piazza, sotto Regione Lombardia per ‘dare voce agli studenti’, come recitano i cartelli che ogni manifestante ha posizionato di fronte alla propria postazione.

A parlare è Chiara Todisco, rappresentante d’istituto del liceo ‘Carducci’ di Milano, arrivata da poco a rimpolpare le fila di questo neonato movimento di giovani che, anche col freddo, non sembrano voler lasciare la piazza: “I licei e gli istituti superiori sono chiusi da troppo tempo e non si è lavorato abbastanza per riaprirli- spiega, secca, alla ‘Dire’- Abbiamo la necessità di tornare velocemente in presenza e in sicurezza e che non ci siano chiusure continue perché questo influisce a livello sia psicologico che didattico su tutti gli studenti. Siamo anche disposti ad un rientro graduale però bisogna capire su quali misure lavorare”.

I trasporti, appunto, sono uno dei fronti. “Per questo- le fa eco Luca Biscuola del ‘Volta’– stiamo alzando un po’ il tiro”. Vogliono richiamare la politica e le istituzioni alle loro responsabilità. La scuola, prosegue lo studente, “è un tema fondamentale”, la politica “non deve farci aspettare un secondo di più”. La parlamentare dem Lia Quartapelle, ad esempio, li ha incontrati online proprio ieri sera: “Abbiamo discusso le nostre proposte con lei e intanto stiamo contattando altri deputati che supportano la nostra iniziativa per invitarli a un incontro in presenza”, dice poi Biscuola.

E stamane, in piazza, tra i primi cappelli di lana e qualche sacco a pelo, ha fatto capolino anche il simbolo ufficiale del gruppo. Un microfono barrato, come “quello che vediamo tutti i giorni in videolezione” a testimoniare “la differenza sostanziale tra la Dad e la didattica in presenza. Col microfono barrato– spiega Sveva Pontiroli, studentessa del ‘Volta’ e co-organizzatrice delle manifestazioni- noi non possiamo parlare tra compagni come facevamo prima e questo è uno dei problemi della Dad che non può essere risolto con incentivi o aiuti esterni. La didattica deve essere in presenza”, conclude Pontiroli.

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2020-11-19T15:03:37+01:00