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L’atleta Andrea Devicenzi incontra studenti del Galilei di Crema

Dalla disabilità come limite all'unicità come risorsa

24 Febbraio 2021

ROMA – “Sono qui con voi perché se a 17 anni qualcuno mi avesse parlato di autostima, forza di volontà e motivazione, per me sarebbe andata molto meglio, avrei avuto degli strumenti per superare più facilmente il mio dolore; invece sono inciampato tante volte nella mia disabilità, nel pensiero di ciò che non potevo più fare”.

Con queste parole Andrea Devicenzi, atleta paralimpico e formatore motivazionale, si è rivolto questa mattina ai ragazzi e alle ragazze dell’IIS ‘Galileo Galilei’ di Crema, durante un incontro online del ciclo ‘Storie di ripartenza’.

Nato a Cremona nel 1973, Devicenzi a 17 anni perde la gamba sinistra in seguito a un incidente stradale, e la sua vita cambia per sempre. Dopo la disperazione iniziale, però, riesce progressivamente a trasformare la sua disabilità in un punto di forza.

“La disabilità è diventata un’opportunità per me- ha detto Devicenzi- fin da subito non ho voluto portare la protesi e questo mi ha portato a rivoluzionare il mondo delle stampelle. Con un team di imprenditori e scienziati ho ideato un innovativo modello di stampelle in carbonio, che durano per tutta la vita, e che oggi sono vendute in tutto il mondo”.

Devicenzi decide allora di condividere la sua esperienza di vita e ripartenza per essere di stimolo al prossimo. Dal 2014 diventa formatore motivazionale ed inizia a lavorare nelle aziende, nelle scuole e con tutte le persone che vogliono oltrepassare le loro difficoltà.

“Ricordate che nella vita ci sono delle difficoltà per tutti- ha detto ai ragazzi e alle ragazze- ma tutto dipende da come noi stessi le interpretiamo. Non esistono difficoltà grandi o piccole in sé, dobbiamo semplicemente assumerci la responsabilità di superarle. Con voi mi piace parlare di unicità, perché spesso pensiamo a ciò che non abbiamo rispetto agli altri, mentre i veri traguardi li raggiungiamo quando riusciamo ad essere completamente noi stessi. Non serve per forza avere due gambe, essere belli e alti, quello che cambia veramente le cose è se ascoltiamo realmente chi siamo, ciò che vogliamo dalla nostra vita, quello che abbiamo dentro il cuore”.

2021-04-29T17:47:49+02:00