Si è concluso da poco il Festival di Sanremo, con un trionfo in termini di ascolti e di raccolta pubblicitaria. Quella che doveva essere un’annata di transizione si è rivelata un successo sotto la guida di Carlo Conti, il traghettatore che i vertici Rai si sono affrettati a blindare anche per la prossima edizione della kermesse canora più importante d’Italia.
Il successo di Sanremo 2025 trova rispondenza nei numeri più che eloquenti, a cominciare dal seguito in termini di pubblico (media Auditel di 12 milioni di spettatori) e di share (66,38%, con un picco dell’87,3% in occasione della premiazione del vincitore Olly). Insomma: Conti 2025 ha fatto meglio di Amadeus 2024, con 600 mila spettatori in più e un +0,9 di share.

Sono i numeri di un successo in piena regola. Ma a Sanremo, non dimentichiamolo mai, le canzoni portano anche la vita di tutti i giorni, non escluso il suo lato oscuro e tragico: la morte. È scomparso improvvisamente uno dei cantanti più apprezzati e amati tra quelli che hanno calcato il palco di Sanremo, ecco quando è successo.
Lutto improvviso: il Festival di Sanremo piange la scomparsa di uno dei cantanti più amati
È morto a 79 anni Gianni Pettenati, l’interprete che ha segnato un’epoca negli anni Sessanta con la celebre «Bandiera gialla». Il cantante è deceduto nella sua casa di Albenga, in provincia di Savona. Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Pettenati ha cominciato la sua carriera musicale con la vittoria al Festival di Bellaria nel 1965.
Unitosi successivamente alla band degli Juniors, l’anno successivo ha pubblicato il suo primo 45 giri intitolato «Come una pietra che rotola», cover di «Like a Rolling Stone» di Bob Dylan. Il successo di pubblico per il cantante piacentino è arrivato però con «Bandiera gialla», la versione italiana di «The pied piper», diventato un brano iconico della discoteca Piper Club di Roma.

Sempre con gli Juniors ha pubblicato il successivo 45 giri, mentre nel 1968 Pettenati ha preso parte al Festival di Sanremo insieme ad Antoine, raggiungendo la finale con il brano «La tramontana». Pettenati è stato anche un critico musicale e ha scritto molti libri sulla storia della musica leggera italiana, a cominciare da «Quelli eran giorni – 30 anni di canzoni italiane» e «Gli anni ’60 in America».
A dare comunicazione della scomparsa della voce di «Bandiera gialla» è stata la figlia Maria Laura con un post pubblicato sui social: «Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata».