Il nostro è decisamente un tempo per stomaci forti. La parola “crisi” è stata evocata innumerevoli volte negli ultimi anni e non appare un fatto casuale, tanto meno isolato. Tra crisi sanitarie (leggi Covid), climatiche e conflitti armati (ce ne sono 56 attualmente in corso, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale) c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Soprattutto chi viaggia spesso – ma anche il viaggiatore meno abituale – farà bene a fare attenzione dunque. Soprattutto se dovesse recarsi in un Paese nel quale di recente è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Anche la Commissione europea segue con attenzione l’evolversi della situazione e ha già adottato misure d’emergenza.

L’avviso ai turisti è chiaro: meglio essere prudenti nel visitare questo Paese. La presenza di una malattia fortemente infettiva consiglia estrema cautela per chi intraprende un viaggio in questo Stato. Nel frattempo il governo locale ha deciso di intervenire con provvedimenti urgenti per contenere la diffusione di questa pericolosa malattia.
Dichiarato lo stato d’emergenza in questo Paese, viaggiatori invitati a fare attenzione
Il 25 marzo scorso il Governo della Slovacchia ha dichiarato lo stato d’emergenza. All’origine del provvedimento si trova la diffusione dell’afta epizootica in diversi allevamenti sparsi tra quattro comuni del distretto di Dunajská Streda. Anche l’Ungheria negli scorsi giorni ha registrato il primo focolaio in mezzo secolo di questa malattia molto infettiva.
Entrambi i Paesi hanno adottato misure per contenere la diffusione dell’afta epizootica, una malattia virale altamente contagiosa che colpisce soprattutto bovini, suini, ovini e caprini. I sintomi del virus sono febbre, lesioni dolorose alla bocca, ai piedi e alle mammelle. L’infezione può essere letale per gli animali più giovani anche se il tasso di mortalità non è particolarmente elevato.

L’afta epizootica non è pericolosa per gli esseri umani, ma può avere pesanti ricadute economiche nel campo dell’agricoltura e dell’industria zootecnica, specialmente per quanto riguarda il commercio di animali e dei prodotti di origine animale. Per questo il Regno Unito ha avvisato i turisti britannici che potrebbero esserci misure più rigorose, soprattutto nel controllo dei mezzi, ai confini con Repubblica Ceca, Austria, Ungheria e Polonia.
In particolare il consiglio fornito ai turisti è quello di «evitare di visitare fattorie e foreste nelle aree colpite e di seguire rigide misure igieniche». Sul sito internet della Repubblica Slovacca è possibile trovare altre informazioni utili. Anche altri Stati potrebbero consigliare ai propri cittadini di valutare con attenzione la situazione prima di mettersi in viaggio in direzione Slovacchia.
L’Austria ha chiuso 24 valichi di frontiera al confine con Slovacchia e Ungheria. Intensificati anche i controlli ai valichi. Pochi i passaggi aperti. Tutti i veicoli che entrano in Austria devono attraversare il tappeto epidemico, un tappeto disinfettante che serve a sanificare pneumatici e sotto scocca. Anche i pedoni devono sanificare le scarpe prima di passare il confine.