Istituito nel dicembre 2021, l’Assegno Unico Universale (AUU) per i figli a carico è una prestazione erogata mensilmente dall’INPS. Si rivolge a tutte le famiglie per ogni figlio minorenne a carico. In presenza di certi requisiti l’Assegno, riconosciuto anche per ogni figlio disabile a carico, senza limiti di età, spetta fino al compimento dei 21 anni per ciascuno figlio maggiorenne a carico.
Dal prossimo anno sono previsti degli aumenti per questa misura di sostegno alle famiglie con figli. A partire dal 1° gennaio 2026 subirà un nuovo adeguamento. La rivalutazione complessiva, calcolata dall’Istat sulla base dell’andamento del costo della vita nel 2025, sarà pari all’1,7%. Come dice il nome stesso, l’Assegno Unico è universale. Ciò significa che tutte le fasce di reddito ne hanno diritto.

Inoltre l’Assegno Unico è progressivo. Il suo importo aumenta al diminuire dell’ISEE. L’adeguamento annuale dell’AUU dipende dall’inflazione come rilevata dall’ISTAT. Secondo le prime stime gli aumenti medi si collocheranno tra l’1,6% e l’1,7% e andranno a modificare tutti gli scaglioni previsti dall’Assegno Unico Universale. Ecco le nuove cifre della misura.
Assegno Unico, di quanto – e per chi – aumenteranno gli importi nel 2026
L’importo massimo mensile dell’Assegno Unico nel 2026 aumenterà fino a 204,4 euro per ciascun figlio. Un aumento di poco più di 3 euro rispetto ai 201 attuali. È destinato a salire anche l’importo minimo dell’AUU che toccherà quota 58,5 euro (dai precedenti 57,5 euro). Gli aumenti sono legati al meccanismo di rivalutazione basato sull’indice dei prezzi al consumo.
Questo meccanismo permette di aggiornare in automatico gli importi ogni anno, senza bisogno di presentare una nuova domanda. Saranno adeguate anche le fasce ISEE; con la minima che passerà da 17.090 a 17.520 euro. Invece le fasce intermedie saranno rialzate in proporzione. Per esempio l’importo mensile spettante con un ISEE tra 21.700 e 21.800 euro nel 2026 salirà dai precedenti 179,7 a 182,8 euro.

Gli aggiornamenti riguarderanno anche le maggiorazioni previste per specifiche categorie di famiglie. Per i figli non autosufficienti sono previsti 122,7 euro al mese (contro i precedenti 120,6 euro). Aumenta anche l’importo per i figli con disabilità grave (da 109,1 a 111 euro) e per quelli con disabilità media (da 97,7 a 99,4 euro). Rivalutazioni anche per le maggiorazioni destinate alla famiglie con più di 3 figli e alle madri minori di 21 anni.
L’INPS ha spiegato che tutti gli adeguamenti saranno applicati automaticamente, senza necessità di presentare una nuova domanda. La maggiorazione, alla luce della modifica introdotta dal Decreto lavoro 2023, è riconosciuta anche all’«unico genitore lavoratore al momento della presentazione della domanda, ove l’altro risulti deceduto, per un periodo massimo di 5 anni successivi a tale evento, nell’ambito del limite di godimento dell’assegno».

