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Arecibo, la sentinella della Terra alla ricerca dell’intelligenza aliena

Si chiama National Astronomy and Ionosphere Center o semplicemente l'osservatorio di Arecibo.

4 Novembre 2011
Si chiama National Astronomy and Ionosphere Center o semplicemente l’osservatorio di Arecibo. Una struttura colossale nel mezzo della foresta portoricana che nonostante i suoi 50 anni di età sembra ancora futuristica. Un gigante che, con il suo disco di 304 metri di diametro su cui è sospeso a 150 metri d’altezza un dispositivo triangolare mobile di 900 tonnellate di peso sostenuto da tre torri di oltre 80 metri, è il piu grande telescopio a singola apertura mai costruito. Uno strumento per la Radioastronomia e la fisica atmosferica ma anche un prezioso radar che sorveglia il sistema solare, per scongiurare un armageddon, monitorando gli asteroidi che sfrecciano attorno alla nostra orbita. Sarà lui a studiare 2005 YU55 quando sfiorerà la terra il 9 novembre. E’ la sua specialità: opera alle frequenze dai 50 Ai10 mila megahertz ed è capace di di studiare i corpi del sistema solare con estrema accuratezza. Tanto che nel 64 ha definito il periodo di rotazione di mercurio e nel 94 ne ha mappato i ghiacciai. Nel 68 ha ha fornito le prime prove dell’esistenza di stelle di neutroni. Nel 74 ha individuato la prima pulsar binaria e n ell’ 89 ha fornito la prima immagine di un asteroide ottenuta fino a quel momento. Ma la storia di Arecibo affascina soprattutto perche s’interseca con l’ambizione e il sogno di un contatto con intelligenze extraterrestri . Nel 1974 fu proprio dal radiotelescopio che partì un messaggio indirizzato ad eventuali forme di vita aliene. Un codice di 1679 cifre binarie che concentrala formula della nostra esistenza: dal Dna a doppia elica, alla mappa del Sistema Solare, dai numeri atomici degli elementi alle basi del sistema matematico. Quel messaggio rimase inascoltato, ma nel 99 Arecibo venne messo al centro di uno straordinario esperimento. L’università di Berkely lanciò SETI@home, il piu grande calcolo della storia. L’università californiana iniziò a liberare in Rete gettate di dati, ognuna contenente 15,5 ore di registrazione di frequenze provenienti dal radiotelescopio. Esperti e curiosi furono chiamati a scrutinare picchi nello spettro di potenza, oscillazioni Gaussiane, triplette e impulsi, per trovare una formula, un sistema che potesse tradurre i segnali provenienti dallo spazio, forse, generati da un’intelligenza extraterrestre. Ma anche in questo caso le ricerche non diedero risultato e Arecibo, entrato di diritto nell’immaginario fantascientifico, consacrato da Hollywood e citato da artisti e musicisti di livello internazionale, nell’ambito scientifico venne gradualmente eclissato dall’avanguardia degli strumenti per l’osservazione spaziale. Oggi sopravvive grazie a un finanziamento straordinario del governo americano invocato a più rirprese dalla comunità scientifica internazionale. Nei prossimi 5 anni sarà gestito da SRI International, un’organizzazione non profit che promette di riportarlo all’antico splendore. Il pianeta Terra si terrà in ascolto

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2018-06-05T17:34:10+02:00