E la scoperta storica sarebbe proprio questa: Curiosity avrebbe trovato su Marte semplici molecole organiche, i precursori della vita. Lo conferma ora anche Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Certo, Elachi ha detto che si tratta di dati ancora preliminari, da verificare, ma sì: Curiosity potrebbe aver scovato "molecole organiche e non biologiche". E se due indizi fanno una prova…
Ora la speranza da parte della comunità scientifica internazionale stessa è che SAM consenta di affermare con relativa certezza che Marte ospitasse un tempo la vita sotto qualche forma.
La ricerca di prove del genere va avanti da anni e non solo su Marte. Nel 1984, per esempio, fu recuperata Allans Hills 84001, una meteorite di quasi due chilogrammi caduta in Antartide e che si pensa abbia origini marziane. I ricercatori ipotizzano che il frammento si sia formato su Marte circa 3,6 miliardi di anni fa e che avrebbe lasciato il pianeta, in seguito a un forte impatto, 15 milioni di anni fa arrivando poi sulla Terra, su cui si trova da 13mila anni. I ricercatori identificarono alcune formazioni fossili, che sembravano essere di batteri con dimensioni molto più piccole di quelle solitamente osservate sulla Terra. Una notizia incredibile, tanto che il presidente degli Stati Uniti di allora, Bill Clinton, la commentò con un messaggio televisivo alla nazione. Peccato che fu dimostrato in seguito che le strutture osservate erano probabilmente di origine mineraria, formatesi in particolari condizioni di calore e di pressione.
UN’OCCHIATA ALLA REALTA’ AUMENTATA
Secondo il brevetto della società di Redmont, il dispositivo sarà in grado di interpretare in quale direzione è orientato lo sguardo dell’utente e regolare la visualizzazione e l’ottica di conseguenza. In dotazioni a questi speciali occhiali ci sono fotocamera, microfono, sensori di locazione e orientamento. Non si conosce ancora quale sarà il sistema operativo usato e che tipo di display monteranno, nè se il dispositivo sarà composto dai soli occhiali o avrà un’appendice esterna.
PAC MAN NELLO SPAZIO
Pac Man nello spazio. La divertente illusione ottica è frutto dell’analisi dei dati termici raccolti dalla missione Cassini su Teti, una luna di Saturno. Grazie all’utilizzo dello spettrometro a infrarossi, con cui è possibile evidenziare le aree più calde del satellite, gli esperti della Nasa hanno evidenziato le forme alla Pac Man, sono causate dagli elettroni che ad alte latitudini colpiscono la parte meridionale della luna, nella zona rivolta verso Saturno. In questo modo, il bombardamento di elettroni altera la superficie, compattando il ghiaccio presente che diventa più resistente alla luce del Sole.
L’EFFETTO MOLLUSCO
Dall’Inghilterra arriva l’ennesimo allarme Co2. Gli esperti del British Antarctic Survey, ente britannico per la ricerca in Antartide, hanno scoperto che le conchiglie dei molluschi presenti nelle acque più superficiali dell’Oceano Meridionale, si stanno assottigliando. La causa di questo fenomeno risiederebbe proprio nell’aumento dell’acidità degli oceani causato dall’anidride carbonica. I primi dati della ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, mettono in allarme la comunità scientifica. Il timore è che con l’aumentare dell’acidificazione, non avendo più un guscio forte con cui difendersi, i molluschi scompariranno progressivamente e con loro anche i pesci più grandi come aringhe, salmoni, orche e balene, che li sfruttano come nutrimento. E non è tutto. La progressiva scomparsa dei gusci priverebbe i fondali dei sedimenti essenziali per garantire lo scambio del carbonio mettendo così a rischio il ciclo globale del carbonio stesso.