E’ uno spettacolo pieno di colore quello della nebulosa Trifida. Si chiama così perché delle striature scure la dividono in tre parti, ma sono tre, per gli astrofisici, anche le diverse tipologie di nebulosa che la compongono. La prima è la fucina dove si formano nuove stelle: il suo colore rossastro deriva dalle radiazioni emesse dalle calde e luminose nuove nate, che investono il gas della nebulosa, il quale riscaldato ed eccitato, emette luce rossa. Il secondo tipo è blu ed ospita un banco di gas e polveri che riflette la radiazione stellare. L’ultimo tipo compete alle bande scure che invece solcano la nebulosa, ed è lì che polveri e gas sono più densi che nelle regioni circostanti e si stanno addensando globuli di materia che con il tempo diventeranno sempre più massicci, accendendosi poi come nuove stelle. La Trifida sarà ben visibile nel cielo di luglio. I consigli per osservarla sono in un video pubblicato sul sito dell’INAF.
Dopo 10 anni Galex va in pensione
Il piccolo satellite della NASA Galaxy Evolution Explorer doveva rimanere in orbita appena due anni e mezzo. Invece ha ultimato la sua missione nello spazio alle 9 di sera del 28 giugno 2013, a dieci anni dal suo lancio. Ora continuerà a vagare, inattivo, per 65 anni. Poi, cadrà verso la Terra e brucerà a contatto con l’atmosfera. Nella sua ‘carriera’ Galex ha studiato galassie vecchie di 5 miliardi di anni, aiutando gli scienziati a capire come si evolvono e come cambiano i processi di formazione stellare nel corso della loro vita. E’ stato Galex a scoprire una ‘coda’ dietro alla stella ad alta velocità Mira, a sorprendere un buco nero nel momento esatto in cui inghiotte una stella, a scoprire l’anello mancante nell’evoluzione delle galassie e a confermare alcune scoperte in tema di energia oscura. Proprio per questi brillanti risultati, la vita del piccolo satellite è stata prolungate per tre volte.
La realtà virtuale fa perdere peso
Non solo dieta. Per dimagrire arriva l’aiuto degli avatar. Secondo uno studio del Temple University’s Center for Obesity Research and Education aiuta a perdere peso l’osservazione del proprio alter ego virtuale. In tutto uguale a noi, ma che fa attività fisica e mangia in modo sano. L’efficacia è stata dimostrata da un esperimento condotto su 128 donne sovrappeso. A loro sono stati mostrati dvd che mostravano degli avatar che facevano la spesa, ad esempio, o che mangiavano le porzioni giuste di cibo e correvano sul tapis roulant. Come spiegano gli scienziati, nei giorni successivi alla visione dei video le partecipanti si sono dimostrate molto più inclini a fare attività fisica, e in 4 settimane di trattamento le partecipanti hanno perso mediamente un chilo e mezzo a testa. L’esempio, seppur virtuale, si è dimostrato un ottimo modo per far apprendere i metodi più efficaci per rimanere in forma. I ricercatori si dicono convinti che le buone abitudini saranno mantenute a lungo.
A caccia di esopianeti abitabili con l’aiuto delle nubi
La condizione necessaria perché su un pianeta che orbita intorno a una stella sia possibile la vita, rimane sempre la presenza di acqua allo stato liquido. Ma mentre finora i dati provenienti dal telescopio Kepler della NASA dicevano che per ogni nana rossa esiste un pianeta roccioso ‘gemello’ della Terra orbitante nella sua zona abitabile, ora un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal raddoppia questo numero. Il motivo è da cercare nelle nuvole: gli studiosi sostengono che se ci sono superfici liquide sul pianeta allora ci sono anche le nubi, che schermano il calore proveniente dalla stella e consentono all’acqua di rimanere allo stato liquido anche se il pianeta si trova molto vicino alla stella madre. Il risultato è arrivato grazie al lavoro di 216 computer che hanno permesso lo sviluppo di un modello 3D per riprodurre i movimenti dell’aria e l’accumulo di umidità nell’atmosfera.
Le foto presenti su www.diregiovani.it provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se è stata pubblicata un’immagine protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattarci scrivendo a [email protected] : l’immagine sarà rimossa oppure accompagnata dalla firma dell’autore.