L’astronauta italiano Luca Parmitano aveva espresso il desiderio di riportare sulla Terra l’armonia e la collaborazione di cui fa tesoro l’equipaggio della Stazione spaziale internazionale. Lo aveva detto lui stesso, durante la prima inflight call con l’Agenzia spaziale italiana. Da lassù, guardando il nostro pianeta e in particolare l’Italia, il suo pensiero era stato per un futuro di integrazione e progresso trasversale, grazie all’aiuto reciproco tra persone di tutte le nazionalità. Le sue parole si arricchiranno di un simbolo importante, perché sarà proprio lui a riportare sulla Terra la fiaccola olimpica che illuminerà il braciere dei Giochi Invernali di Sochi 2014, organizzati dalla Russia.
Ma andiamo con ordine. Sono almeno diciassette anni che viene covata l’idea di lanciare in orbita il ‘fuoco di Olimpia’, il simbolo più universalmente noto delle Olimpiadi e segno di come liti e conflitti possano essere risolti con mezzi pacifici. Se ne era parlato in occasione dei giochi olimpici di Atlanta, nel 1996. Poi ancora per quelli di Sidney, nel 2000. Ma, alla fine, la fiaccola aveva compiuto il suo percorso senza mai librarsi nello spazio aperto e il progetto sembrava tramontato. Fino a quest’anno. Il 29 settembre è stata accesa la fiamma che illuminerà le Olimpiadi invernali del 2014. La suggestiva cerimonia ha avuto luogo là dove tutto è cominciato, ad Olimpia. Sono stati i raggi del sole, tramite uno specchio parabolico, a dare luce alla fiaccola, dopo la simbolica evocazione del dio del Sole, Apollo, da parte di una sacerdotessa impersonata dall’attrice Ino Menegaki. Non appena il fuoco è divampato, è passato nelle mani dello sciatore greco Ioannis Antoniou, cominciando così il suo lungo viaggio.
Ma il percorso, per la prima volta nella Storia, si distaccherà dal suolo terrestre e porterà il fuoco di Olimpia nello spazio aperto. La torcia raggiungera’ la Stazione Spaziale Internazionale il 7 novembre a bordo della navicella che dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, portera’ nello spazio il cosmonauta russo Vladislavovich Tyurin, l’americano Rick Mastracchio e il giapponese Koichi Wakata.
L’agenzia spaziale russa Roscosmos per portare la fiaccola olimpica nello spazio e non stravolgere l’itinerario della staffetta olimpica ha anticipato il lancio della missione Soyuz TMA-11A di oltre due settimane. Una volta in orbita, la torcia affronterà la prima passeggiata spaziale della Storia. Saranno due astronauti russi a farla volare tra le stelle il prossimo 9 novembre. Per motivi legati alla sicurezza e alla fattibilità, la torcia che fluttuerà a 450 km di distanza sopra la Terra non sarà costituita da un vero e proprio fuoco, ma da una luce artificiale.
Due giorni dopo, l’11 novembre, è previsto il rientro sulla Terra a bordo della capsula spaziale Soyuz TMA-09M. A fare da tedofori saranno il nostro Luca Parmitano e i suoi due compagni di avventura, la statunitense Karen Nyberg ed il russo Fyodor Yurchikhin. Insieme a loro l’astronauta di Paternò era partito per lo spazio lo scorso 28 maggio. Sarà poi il collega russo a riconsegnare il ‘fuoco di Olimpia’ nelle mani degli organizzatori dei Giochi.