Ison brillantissima a magnitudine -3. Per il suo destino determinanti le prossime ore. Comet C-2012 S1 Ison is now shining at about mag. -3 in LASCO C3 images from space. The comet showed a spectacular brightening trend since it entered the LASCO C3 field of view. In the image above, the comet is by far the brightest source in the field of view, at hour 4 from the center (Sun), and it is clearly saturating the camera, as evident from the with white, blooming streak crossing the comet’s “head”. Comet Ison will reach its perihelion later today and these next hours are very important to judge any possible future visibility from Earth in the next days.
Questa sera, alle 19:38, l’astro chiomato transiterà a soli 1,2 milioni di chilometri dalla superficie più esterna della nostra stella, sfidando fortissime forze mareali e gravitazionali, a cui si aggiungerà una temperatura di parecchie migliaia di gradi. Un evento ormai atteso da mesi da scienziati e appassionati, che attraverso le proprie strumentazioni, stanno scandagliando la volta celeste a caccia di risposte. In questo momento la migliore visuale della cometa è rappresentata dal Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), che sta osservando la porzione di spazio vicino al Sole per cercare di osservare la dinamica dell’evento. Il veicolo spaziale della NASA, nelle prossime ore, catturerà immagini ad alta risoluzione della cometa, il cui nucleo potrebbe anche disgregarsi
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Una diminuzione di brillantezza già registrata tra il 25 e il 26 novembre. Un segnale, spiega Padma Yanamandra-Fisher della Ison Campaign alla Cnn, che il nucleo di polvere della cometa “possa essere completamente distrutto per la grande emissioni di polveri degli ultimi giorni”.
Perché è così importante? I motivi, spiega Yeomans, sono almeno due:
“Prima di tutto arriva da un punto all’estremo del nostro sistema solare, dove si cela ancora il ghiaccio primordiale che si è formato 4,5 miliardi di anni fa. Il viaggio della cometa verso di noi è iniziato almeno 5,5 milioni di anni fa e si sta avvicinando davvero molto al Sole, tanto da poter diventare un oggetto così luminoso da essere visibile ad occhio nudo a dicembre”.
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#NASA as we follow the journey of Comet ISON as it slingshots around the sun.Will the awesome gravity and energy of the sun break up this cosmic ball of ice and rock? Will it break up? Or will it pass the sun intact to put on a dazzling show in the December sky?
Watch as NASA solar physicists track the comet LIVE from the mission control for NASA’s Solar Dynamics Observatory,@NASA_SDO, during
#ISON’s closest approach to the sun.We’ll also be joined by comet scientists joining from Kitt Peak Observatory in Arizona, where the solar telescope will be observing ISON and by science writer Phil Plait.
NASA scientists will answer your questions LIVE on air here on Google+, in the YouTube comments section during the live broadcast, or via Twitter using
#ISON and #askNASA.The participants in this Hangout include:
• C. Alex Young, Solar Physicist, Associate Director for Science in the Heliophysics Science Division and co-founder of The Sun Today – NASA’s Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Md.,
• W. Dean Pesnell, Solar Physicist and Project Scientist for the Solar Dynamics Observatory – NASA’s Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Md.,
• Karl Battams, Comet Scientist for the Naval Research Laboratory, Washington, DC, and solar spacecraft lead for NASA’s Comet ISON Observing Campaign, joining from Kitt Peak Observatory in Arizona, where the solar telescope will be observing ISON.
• Phil Plait, writes Slate’s ‘Bad Astronomy’ blog and is an astronomer, science evangelizer, and author of the books "Bad Astronomy" and "Death from the Skies!"
“La cometa potrebbe essere abbastanza forte da sopravvivere al passaggio vicino al Sole e diventare un oggetto estremamente brillante e visibile ad occhio nudo anche alla luce del mattino per tutta la prima settimana di dicembre. Oppure il Sole potrebbe ridurla in pezzi. Oppure la cometa potrebbe essere così debole da essere totalmente disgregata e svanire completamente in una nuvola di polvere”.
Comete come Ison rappresentano comunque una grande opportunità scientifica, spiega infine Yeomans:
“Studiare un oggetto come Ison fornisce dati importanti su come era il nostro sistema solare 4,5 miliardi di anni fa e comprenderlo meglio”.
Rimaniamo però sull’attualità e cerchiamo di capire cosa sta succedendo alla ISON in queste ore. Le informazioni si fanno sempre più incerte e discordanti, anche per il fatto che la cometa è sempre più vicina al Sole e quindi sempre più difficile da monitorare. Recenti resoconti online provenienti dai team dei telescopi infrarossi dell’IRAM in Spagna e del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) negli Stati Uniti indicano che, almeno nell’intervallo compreso tra il 21 e il 25 novembre scorsi, sia stata registrata una marcata diminuzione delle righe di emissione molecolare nella cometa. Per gli scienziati questo fatto indica che il nucleo sia diventato “solo marginalmente attivo o che… non esista più” traducendo letteralmente la frase dall’inglese nello scarno messaggio di Michal Drahus, post doc dell’NRAO.
D’altra parte la frammentazione, o peggio, la distruzione completa del nucleo è stato uno scenario sempre presente tra quelli formulati dagli scienziati nel descrivere il destino della cometa ISON al cospetto del Sole. Tuttavia, al di là di queste segnalazioni, non ci sono state finora ulteriori conferme di questa osservazione da parte di altri team e strumenti, sia da Terra che in orbita.
Per sciogliere il velo di incertezza dovremo aspettare dunque ancora un po’. Per chi non vuole perdersi un attimo di questo inedito evento celeste la NASA domani, a partire dalle 19 italiane, terrà un Google Hangout dal cinematografico titolo “Fire vs. ISON”. In questa epica battaglia tra il Sole e la cometa chi vincerà? Comunque vada noi, ovviamente, tifiamo per la seconda!
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ROMA – Durante le prime ore del 27 novembre la cometa Ison ha fatto il suo ingresso nel campo visivo dell’Osservatorio solare ed eliosferico dell’Agenzia spaziale europea e della Nasa. Nella foto qui sotto la luce emanata dalla nostra stella è bloccata in modo da rendere visibile tutto ciò che c’è intorno, e in basso, a destra, spunta lei, Ison, che si avvia al suo perielio. Il passaggio del suo viaggio che toccherà più da vicino il Sole è atteso per il 28, quando sarà a 730.000 miglia di distanza dall’astro. [fonte: Dire]
Karl Battams, astrofisico al Naval Research Laboratory a Washington DC, ha postato aggiornamenti regolarmente sul sito web Comet Ison Observing Campaign della NASA, ecco uno degli ultimi post: ”Stiamo leggendo report online in cui si dice che le emissioni molecolari della cometa sono diminuite drasticamente, nel frattempo la produzione di polvere sembra essere immensa. Ciò può indicare che il nucleo si è completamente frammentato, rilasciando un enorme quantità di polvere, facendo scemare l’emissione. La frammentazione del nucleo è sempre stato uno dei fattori di rischio associati a questa cometa, perciò, se è questo quello che è successo, non è poi una sorpresa. Comunque, questi report sono nuovi, e sebbene indubbiamente validi, dobbiamo continuare ad osservare la cometa per essere certi di cosa stia accadendo. Ricordate: la Cometa ISON è una cometa radente, che proviene dalla Nube di Oort, e l’ultima volta che abbiamo visto qualcosa del genere è stato MAI! Inoltre, una cometa radente a tre giorni da perielio non è mai stata studiata così tanto nel dettaglio.” [fonte]
Il passaggio del 28 novembre per la cometa Ison è dunque cruciale: sarà talmente vicina al Sole sfiorandolo a 720 mila miglia sopra la superficie solare, che il ghiaccio che la compone si potrebbe sciogliere facilmente. Per rendersi conto della vicinanza basta pensare che la cometa Ison sarà più vicina al Sole 130 volte più di quanto il nostro pianeta lo abbia mai avvicinato. La nostra stella peraltro è nel pieno della sua attività e non è escluso che una tempsta solare colpisca Ison frantumandola. Per gli astronomi della Nasa ci sono buone possibilità che Ison sopravviva al passaggio accanto al Sole anche se il rischio più consistente riguarda la perdita della coda. [fonte]
La cometa ISON per gli astronomi è una sorta di macchina del tempo: è un corpo celeste antico con un’età di miliardi di anni e che può dare diverse informazioni su come era fatto un tempo il nostro sistema solare. La cometa sta seguendo un’orbita che nelle ultime settimane l’ha portata molto vicino alla superficie del Sole. Si stima che durante questa settimana arriverà ad appena 1,1 milioni di chilometri dalla nostra stella, che ha un diametro di circa 1,4 milioni di chilometri. La coda della cometa si ingrosserà man mano che questa si avvicinerà al Sole e non è detto che ISON resista all’incontro.
Come abbiamo visto la chioma di una cometa non è solida, e quella di ISON non fa eccezione. A metà novembre è stato calcolato che abbia raggiunto un diametro di circa 120mila chilometri. Si tratta naturalmente di una stima, anche perché la chioma non ha confini netti e ben distinguibili, essendo formata da gas. La coda, invece, ha raggiunto una lunghezza di circa 8 milioni di chilometri, come andare dieci volte avanti e indietro dalla Terra alla Luna.
La risorsa più interessante per seguire il cammino della cometa è offerta dal sito Solar System Scope. Gli esperti astronomi che ne curano la pubblicazione hanno realizzato una simulazione tridimensionale e interattiva del viaggio della cometa ISON. Si può osservarla assumendo sia un punto di vista “esterno” (come se si fosse su una navicella spaziale in viaggio nel Sistema Solare), sia da un punto di vista soggettivo impostando le coordinate geografiche della propria città.
Il percorso del corpo celeste potrà essere seguito in tempo reale, oppure accelerando lo scorrere del tempo a proprio piacimento. Si potrà navigare tra le sei fasi in cui è stato suddiviso il viaggio di avvicinamento di ISON al Sole e molto altro ancora.
L’Ente spaziale statunitense segue con molto interesse l’epopea della cometa ISON. Tanto da aver dedicato un sito web agli studi che sta compiendo sul corpo celeste nella sua marcia d’avvicinamento al Sole. NASA CIOC – acronimo di Comet ISON Observing Campaign – raccoglie tutte le risorse raccolte sinora dagli studiosi e dagli scienziati dell’Ente spaziale statunitense, compreso il programma del workshop di due giorni dedicato alle osservazioni fatte sinora sulla cometa ISON.
Anche il telescopio spaziale più famoso al mondo offre una ricchissima pagina informativa sulla cometa ISON. Tra le varie immagini e le varie informazioni presenti nella pagina, si trova una vera e propria chicca: una foto scattata lo scorso 2 novembre direttamente dal telescopio Hubble: un primo piano che permette di ammirare da vicino la magnificenza della cometa. Presenti anche molte immagini “storiche”, che permettono di ripercorrere gran parte del percorso di avvicinamento di ISON prima alla Terra e poi al Sole.
La cometa ISON, come ogni star del panorama internazionale, ha una folta schiera di seguaci anche su Twitter. Sono vari gli account che si occupano di seguire il corpo celeste nel suo girovagare nei cieli della Terra. Tra i più interessanti c’è l’account Comet ISON news, che raccoglie e ritwitta foto e notizie riguardanti la cometa. Stesso lavoro fatto attraverso l’account Comet ISON 2013, che aggiorna costantemente i suoi follower con notizie e foto trovate sulla Rete.
Chi è alla ricerca di immagini sempre diverse sulla cometa ISON può fare affidamento sulla galleria realizzata dal sito web Space Weather. Grazie alla collaborazione di astronomi e fotografi amatoriali, infatti, è possibile trovare e ammirare decine e decine di scatti realizzati da ogni angolo del Mondo. Dalle foto scattate dagli appassionati italiani a quelle realizzate in Cile, negli Stati Uniti, nelle Filippine e in Cina, sarà possibile osservare la Cometa ISON e la sua lunghissima coda da tutte le angolazioni possibili. Sul sito web, invece, sarà possibile leggere aggiornamenti quotidiani sul “cammino” della cometa. I curatori di Space Weather, infatti, stanno seguendo con costanza e dedizione la cometa ISON, descrivendone dettagliatamente l’evoluzione.
Se proprio non si vogliono passare le ore notturne all’addiaccio – il freddo effettivamente inizia ad essere piuttosto pungente – ci si può sempre affidare alla diretta streaming realizzata dal sito Live stream. Come accade spesso in queste occasioni, il servizio di streaming gratuito ha creato un canale ad hoc per la cometa, dal quale gli appassionati possono seguire la marcia della cometa verso il Sole.
GLI APPUNTAMENTI dell’INAF
• Nov. 21–28: STEREO-A
• Nov. 26–29: STEREO-B Questa sarà l’unica sonda ad osservare la cometa transitare di fronte la superficie solare.
• Nov. 27–30: SOHO
• Nov. 28–29: STEREO-A
• Nov. 28: Solar Dynamics Observatory (SDO) Osservazione di circa 3 ore al perielio
• Nov. 28: Japan’s Hinode, Osservazione ai Raggi X per circa 55 minuti al perielio
– ISON: tre parabole dell’INAF per osservare la cometa del secolo
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – QUINDICESIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – QUATTORDICESIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – TREDICESIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – DODICESIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – UNDICESIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – DECIMA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – NONA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – OTTAVA PUNTATA
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– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – SESTA PUNTATA
– Ison: i misteri e le news sulla "cometa del secolo" – QUINTA PUNTATA
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