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Wake Up Rosetta countdown per il risveglio della cacciatrice di comete

Sveglia Rosetta, è ora di iniziare a giocare. Nel 2014 per la prima volta una navetta spaziale sbarcherà su una cometa. In attesa del risveglio di Rosetta, andiamo a conoscere meglio il progetto dell'
15 Gennaio 2014
"E ‘la prima volta che facciamo qualcosa di simile. L’ambiente è totalmente sconosciuto." (Andrea Accomazzo, Spacecraft Operations Manager). E’ tra i più affascinanti progetti nell’esplorazione dell’Universo, la missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciata nel 2004 per studiare la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Questo clou della missione si svolgerà a novembre 2014, quando il piccolo Philae, atterrerà sulla cometa stessa. Philae è stato progettato e costruito da un consorzio internazionale guidato dal Centro Aerospaziale Tedesco (Deutsches Zentrum für Luft-und Raumfahrt, DLR). DLR gestisce anche il centro di controllo lander che si sta preparando per la supervisione del difficile compito di atterrare sulla cometa, un’impresa mai compiuta prima.

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Il 20 gennaio 2014, la sonda dell’ESA Rosetta, che segue una cometa, verrà risvegliata dopo 957 giorni di ibernazione nello spazio profondo. L’evento verrà seguito dal Centro Europeo Operazioni Spaziali (ESOC – European Space Operations Centre) dell’ESA a Darmstadt, Germania, per ricordare questa occasione unica.


Dal suo lancio, avvenuto il 2 marzo 2004 dallo spazio porto europeo di Kourou, Rosetta ha viaggiato ad una distanza di quasi 800 milioni di km dal sole e vicino all’orbita di Giove, passando tre volte vicino alla Terra ed un volta vicino a Marte, e volando vicino a due asteroidi. Si avvicina ora alla sua destinazione finale, la cometa 67P/ Churyumov–Gerasimenko, mentre si sposta sempre più verso l’interno del Sistema Solare.

Per la parte più distante del viaggio, la sonda è stata messa in ibernazione nello spazio profondo, ma adesso si avvicina rapidamente per Rosetta il momento di svegliarsi e prepararsi all’avventura scientifica dell’incontro con la cometa 67P/ Churyumov–Gerasimenko. La sveglia interna alla sonda è sistemata sulle ore 11:00 (10:00 GMT) del 20 gennaio , ed il primo segnale dalla navicella è atteso non prima delle 18:30 (17:30 GMT).



Il pubblico è invitato ad unirsi agli eventi del giorno gridando virtualmente "svegliati Rosetta" (#WakeUpRosetta) dall’account Twitter @ESA_Rosetta. Una volta che i controllori di missione hanno stabilito il contatto con Rosetta, anche il canale Twitter @ESA_Rosetta si sveglierà, diventando così la migliore risorsa per la conferma che la sonda è sveglia e pronta per l’ultima tratta del suo epico viaggio.


Il blog Rosetta seguirà regolarmente i vari momenti del risveglio e fornirà informazioni per la stampa, e per tutti coloro che sono interessati, sui momenti cruciali della missione.

I video per il concorso Wake Up Rosetta saranno accettati fino alle 18:30 (17:30 GMT) del 20 gennaio. I partecipanti avranno l’occasione di vincere un viaggio VIP al Centro ESA ESOC di Darmstadt per il primo evento di atterraggio su una cometa, a novembre 2014, ed il loro messaggio video sarà inviato nello spazio verso Rosetta.


ROSETTA è la missione Cornerstone del programma ESA Horizon 2000 dedicata all’esplorazione dei corpi minori del Sistema Solare. E’ stata lanciata il 2 marzo 2004, ha effettuato con successo il fly-by dell’asteroide Steins (2008) e ha effettuato un fly-by dell’asteroide Lutetia il 10 luglio 2010, ma il suo obiettivo primario è quello di effettuare una serie di indagini dettagliate sulle caratteristiche della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che avvicinerà nel 2014 e scorterà nel suo avvicinamento al Sole fino alla fine del 2015. La navicella di ROSETTA è composta di un orbiter, dove sono situati i sensori per gli esperimenti di remote sensing e di un lander chiamato PHILAE che verrà rilasciato sulla superficie della cometa per effettuare una serie di misure delle caratteristiche fisiche della superficie e per studiare la struttura interna del nucleo.

Obiettivi Scientifici
Il principale obiettivo scientifico della missione è la comprensione dell’origine delle comete e delle relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare quali elementi fondamentali per potere risalire alle origini del Sistema Solare. La ricerca di materiali inalterati si ottiene tramite l’esplorazione cometaria poiché le zone esterne del Sistema Solare contengono materiale ricco di sostanze volatili che non è stato processato nelle zone interne caratterizzate da alte temperature.

L’esplorazione della cometa consiste nella caratterizzazione del suo nucleo e della chioma, la determinazione delle loro proprietà dinamiche, lo studio della morfologia e della composizione. In particolare, lo studio della mineralogia e dei rapporti isotopici degli elementi volatili e refrattari del nucleo fornirà informazioni preziose sulla composizione della nebulosa che, nei modelli correnti, si pensa sia stata all’origine del Sistema Solare.

Per raggiungere questi obiettivi la navicella orbiterà a lungo attorno alla cometa, seguendola nel suo viaggio verso l’interno del sistema planetario, mentre il lander Philae permetterà di effettuare misure in-situ e di campionare del materiale alla superficie del nucleo per una analisi chimico-mineralogica dettagliata.


Contributo Italiano
La partecipazione italiana alla missione ROSETTA consiste di tre strumenti scientifici dell’orbiter: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) il cui PI è il dott. Fabrizio Capaccioni dell’IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) il cui PI è il dott. Luigi Colangeli dell’INAF-OAC (Napoli), e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS del prof. Cesare Barbieri dell’università di Padova (PI dr. Uwe Keller, MPInstitute fur Sonnensystem). A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni (SD2), realizzato da Galileo Avionica ed il cui PI è la prof.sa Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari (Politecnico di Milano). L’Italia ha anche fornito Manpower al Lander Project Team.

VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer): combina 3 canali di osservazione in un unico strumento, due dei quali saranno utilizzati nella ricostruzione della mappa spettrale del nucleo. Il terzo canale è dedicato alla spettroscopia ad alta risoluzione. Con queste osservazioni si cercherà di risalire alla natura delle parti solide che compongono il nucleo della cometa e tracciare le sue caratteristiche termiche. I dati ottenuti, combinati con i dati acquisiti da altri strumenti, saranno utilizzati per selezionare la zona sulla quale far posare il lander.

GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) è uno strumento in grado di analizzare le polveri e piccoli grani di materiale presente nella chioma della cometa misurandone le proprietà fisiche e dinamiche, tra le quali la dimensione, il rapporto tra materiale granuloso e quello gassoso, la velocità delle particelle.

OSIRIS/WAC (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System): OSIRIS è lo strumento principale della missione Rosetta per la raccolta delle immagini della cometa. È composto da due canali: NAC (Narrow Angle Camera), ottimizzato per ottenere mappe ad alta risoluzione del nucleo della cometa, fino a 2cm per pixel, con una capacità di messa a fuoco da 2 km a infinito e da 1 a 2 km; WAC (Wide Angle Camera), ottimizzato per ottenere una mappa panoramica ad alta risoluzione del materiale gassoso e delle polveri nei dintorni del nucleo della cometa.
Il canale WAC di OSIRIS è di responsabilità italiana ed è progettato per lo studio accurato delle emissioni gassose della cometa sia nel visibile che nella banda UV. Le immagini acquisite da questo canale, saranno utilizzati per selezionare la zona in cui si dovrà posare il lander.

A bordo del lander di Rosetta sono presenti i seguenti sistemi italiani:

SD2 – Sample Drill&Distribution: SD2 rappresenta un elemento di elevata miniaturizzazione, condensando in appena 4Kg tecnologie ad altissime prestazioni. SD2 è in grado di resistere alle condizioni ambientali proibitive in cui si troverà ad operare mentre cercherà di penetrare il nucleo della cometa sino a 20 cm di profondità. Un meccanismo sofisticato consentirà di distribuire i campioni prelevati (diametro di circa 2,5mm) in appositi contenitori in modo da rendere possibile lo studio delle proprietà mediante alcuni degli strumenti a bordo del lander. Il funzionamento del sistema SD2 è regolato da un software sofisticato, installato nel computer di bordo del lander.

Un altro elemento “made in Italy” è il Solar Array costituito da celle solari ad alta efficienza in grado di garantire la potenza elettrica necessaria anche a distanze dal Sole superiori a 2 AU.

Accordi Internazionali
Per quanto concerne il lander Philae, è stato costituito un Consorzio Internazionale di cui l’ASI fa parte; oltre alla realizzazione di SD2 e dei Solar Array (SA), l’ASI ha cogestito il progetto attraverso un Project Manager Deputy, ha partecipato allo Steering Committee e fornisce supporto per le attività sul lander a livello di sistema e di sottosistemi. [ASI]


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2018-06-05T17:28:26+02:00