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Il mio Pianeta dallo Spazio, Nasa, Esa e Asi: inventiamo il futuro VIDEO

Innovazione, tutela ambientale, preservazione del pianeta, sviluppo economico: le leve della mostra 'Il mio pianeta dallo spazio: fragilità e bellezza', in corso a Roma...

ROMA – In occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea nel settore spaziale, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita la mostra “Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza”, promossa dall’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, la Commissione Europea e Roma Capitale.

Innovazione, tutela ambientale, preservazione del pianeta e sviluppo economico: sono le leve della mostra ‘Il mio pianeta dallo spazio: fragilità e bellezza’, in corso a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, fino al 2 novembre. A presentarla, in un’apertura straordinaria, è stato il Direttore del programma Osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Volker Liebig, guida d’eccezione che ha illustrato, punto per punto, le immagini riprese dai satelliti europei che costituiscono il cuore dell’esposizione. In prima fila ad ammirare i pannelli della mostra l’amministratore delegato della Nasa, Charles Bolden.

L’esibizione dei segreti dello spazio al grande pubblico vuole spingere a prendersi cura del nostro pianeta, facendo capire il ruolo della scienza e della tecnologia spaziale in una missione che sta a cuore a tutti.



“Il nostro pianeta sta cambiando molto velocemente- spiega Liebig-, ora siamo sette miliardi di persone e il numero è destinato ad aumentare, diventeremo nove miliardi a metà del secolo, quindi dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta. Abbiamo tanti punti da seguire: monitorare quello che sta succedendo, analizzare gli interventi nell’agricoltura, controllare le foreste, e l’innalzamento dei mari, ad esempio. Sono tanti parametri da tener presenti per prendere le decisioni migliori per il nostro pianeta e per come gestirlo in futuro, quando ci saranno nove miliardi di persone da sfamare”.

L’osservazione della Terra è possibile grazie alle costellazioni di satelliti che costantemente tengono sotto controllo tutto quello che succede. Un’alleanza internazionale volta a garantire un futuro migliore. “Quello dell’Agenzia spaziale europea è un ambiente efficiente e complesso. Abbiamo 20 nazioni europee che lavorano insieme, fanno insieme cose che sarebbero irrealizzabili per una nazione sola”. Collaborazione è la parola chiave. Internazionale, positiva, senza competizione, ma con lo scopo di progredire insieme nella conoscenza e nell’innovazione. Le immagini riprese dallo spazio "permettono di cambiare punto di vista: spesso e’ questo che ci permette di risolvere problemi su cui ci arrovelliamo da tanto- spiega il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston-. Dallo spazio possiamo capire dove noi ci troviamo esattamente. E questa mostra permette a tutti di comprenderlo. L’esposizione contiene una carica eccezionale di futuro: i bambini di oggi cresceranno in un mondo piu’ facile da vivere, anche grazie alla tecnologia spaziale"


Il percorso è diviso in sei aree principali:

GHIACCI
Le regioni polari sono considerate le più sensibili ai cambiamenti climatici e i migliori sensori per il monitoraggio della salute del pianeta. Immagini satellitari e dati aggiornati mostrano gli sviluppi recenti delle calotte nella regione Artica e Antartica.

ACQUA
Le immagini dei satelliti evidenziano fenomeni come l’innalzamento del livello del mare ed i pericoli per gli ecosistemi marini. Sono anche presentate immagini di laghi e fiumi esposti ai rischi provocati dall’uso intensivo delle loro acque.

ATMOSFERA
I satelliti possono seguire l’impatto che le emissioni di CO2 hanno sui cambiamenti climatici a livello globale. Acquisiscono dati sull’inquinamento dell’aria, la concentrazione del vapore acqueo nell’atmosfera, l’ozono e altri gas.

FORESTE E AGRICOLTURA
Un’area della mostra richiama l’importanza delle foreste per l’ecosistema del pianeta: essenziali per la bio-diversità e laboratorio naturale per l’assorbimento di CO2.
Immagini satellitari documentano i processi di de forestazione e la conversione delle foreste in terreni agricoli, risaie, uliveti e agricolture a pivot. Evidenziano come il satellite contribuisce alla gestione delle zone agricole e alla previsione dei raccolti.

DESERTI
In questa sezione sono presentate immagini dei maggiori deserti del pianeta come il Sahara, Rub al-Khali, Taklamakan, Atacama e Mojave, e di alcune aree a rischio desertificazione.

CITTÀ
Un’immagine della Terra evidenzia l’impatto delle zone urbane sull’ambiente. Un’immagine notturna del pianeta rivela al visitatore il livello di affollamento globale mostrando la concentrazione delle zone illuminate.


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2018-06-05T17:26:01+02:00