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La pulsar più luminosa di sempre (scoperta da un italiano)

E' stata localizzata nella galassia M82, a dodici milioni di anni luce da noi. E a scoprirla è stato un ricercatore italiano, Matteo Bachetti...

24 Ottobre 2014
La pulsar più luminosa mai vista è stata localizzata nella galassia M82, a dodici milioni di anni luce da noi. E a scoprirla è stato un ricercatore italiano, Matteo Bachetti. Poco più di trent’anni, una laurea in Fisica e un dottorato all’Università di Cagliari, Bachetti, che attualmente è assegnista di ricerca all’Inaf, stava lavorando a Tolosa, all’istituto di Ricerca in Astrofisica e Planetologia, quando ha individuato una sorgente ultraluminosa di raggi X (Ulx) molto diversa dalle attese. L’idea era che un’emissione così potente potesse arrivare solo da un buco nero, e invece al suo posto c’era una pulsar, cioè una stella di neutroni

– PROVE GENERALI DI VITA SU MARTE
– LA STORIA DEL CERN IN FOTO
– DA ZERO A INFINITO, A PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI A ROMA ECCO ‘NUMERI’
– SOTTO IL GRAN SASSO IL CUBO PIU’ FREDDO DELL’UNIVERSO
– OPPORTUNITÀ DI LAVORO ATTRAVERSO L’AEROSPAZIO

Questa scoperta potrebbe avere il peso giusto per assestare un colpo alle tradizionali teorie sull’evoluzione dell’Universo. Di certo può cambiare l’approccio allo studio della radiazione stellare

Lo studio sulla Pulsar più luminosa di sempre è stato condotto grazie al telescopio NuStar della Nasa ed è finito anche sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. E dire che all’inizio sembrava incredibile che una sorgente così brillante potesse coincidere con un oggetto così piccolo. Ma poi, racconta Bachetti, quel segnale che pulsava è diventato inequivocabile: non poteva trattarsi di altro che di una pulsar. Una stella nata dalle ceneri di una supernova, la cui luce viene spesso paragonata a quella di un faro marittimo.Ora, il lavoro dei ricercatori va avanti. Con tutte le incertezze e le opportunità che la vita degli scienziati comporta.



PROVE GENERALI DI VITA SU MARTE
La Nasa non perde d’occhio il pianeta rosso e, in attesa dello sbarco umano sul quarto pianeta del Sistema solare, ha inviato sei astronauti a vivere all’interno di un vulcano delle Hawaii. La squadra resterà per otto mesi all’interno di una cupola geodetica dentro il vulcano Mauna Loa, per affrontare delle difficoltà simili a quelle che troverebbero su Marte, oltretutto verificando anche la loro capacità di vivere per lunghi periodi in uno spazio ristretto. Non solo. Sperimenteranno anche la difficoltà di una comunicazione non costante con la Terra, visto che i messaggi da e verso il nostro pianeta prevedono una differita di venti minuti. Una sfida importante, che rappresenta un altro passo verso il futuro.

LA STORIA DEL CERN IN FOTO
Laboratori, esperimenti, scienziati: tutti nelle 250.000 immagini del Cern di Ginevra, custoditi negli archivi e attualmente in corso di digitalizzazione. La storia della scienza passa anche attraverso la memoria di tutti i momenti quotidiani che hanno portato a grandi scoperte. Al momento sono state rese digitali circa 120.000 immagini, quelle scattate tra il 1955 e il 1985. Ma non è così semplice procedere all’archiviazione. Le difficoltà principali consistono nel comporre una didascalia precisa che descriva le persone ritratte e la loro esatta attività. Per riuscire in questo scopo il Cern cerca aiuto online.

DA ZERO A INFINITO, A PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI A ROMA ECCO ‘NUMERI’
I numeri irrazionali. Il segreto del cerchio e del ‘pi greco’. Il concetto di infinito. Le macchine di calcolo e i moderni computer. Gli enigmi dei numeri primi. Il tutto spiegato attraverso l’esposizione di pannelli esplicativi, installazioni interattive, oggetti curiosi e calcolatori storici e moderni, come la macchina ‘Enigma’ usata per i messaggi in codice durante la Seconda guerra mondiale, ma anche una serie di lezioni con esperti e matematici. Queste le caratteristiche della mostra ‘Numeri. Tutto quello che conta da zero a infinito’, al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 31 maggio 2015. L’obiettivo della mostra è avvicinare il mondo dei numeri al grande pubblico, attraverso una rassegna spettacolare di immagini e oggetti di comprensione accessibile.

SOTTO IL GRAN SASSO IL CUBO PIU’ FREDDO DELL’UNIVERSO
Per 15 giorni una struttura di rame di un metro cubo di volume è stata la più fredda dell’Universo. E’ successo ai laboratori nazionali del Gran Sasso (INFN) grazie all’esperimento ‘Cuore’, dove la struttura ha raggiunto la temperatura record di 6 millikelvin. E’ la prima volta nella Storia che un esperimento riesce a raggiungere una temperatura così prossima allo zero assoluto (0 Kelvin) con una massa ed un volume di questa entità.

OPPORTUNITÀ DI LAVORO ATTRAVERSO L’AEROSPAZIO
Le possibilità di lavoro offerte dall’aerospazio aumentano. Le istituzioni e gli operatori industriali si sono incontrati a Napoli per la due giorni ‘Creare opportunità di lavoro attraverso l’aerospazio’
organizzata da Pagnanelli Risk Solutions Ltd e l’Università Parthenope. Un’occasione anche per fare il punto sulle giovani start up italiane e sul contributo dei privati alla ricerca. Ce ne parla il responsabile dei rapporti con le imprese dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Walter Piperno.


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