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Aveva una tenia di 10 cm nel cervello da 4 anni

ROMA – Un uomo ha convissuto per 4 anni con una tenia nel cervello. I medici del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge hanno estratto con un delicato intervento il parassita di circa 10 centimetri di lunghezza. Ma andiamo con ordine. Un uomo cinese di 50 anni, residente in Inghilterra da due decadi, iniziò a […]

24 Novembre 2014

tenia-cervello-verme-infezione-uomoROMA – Un uomo ha convissuto per 4 anni con una tenia nel cervello.
I medici del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge hanno estratto con un delicato intervento il parassita di circa 10 centimetri di lunghezza.
Ma andiamo con ordine.
Un uomo cinese di 50 anni, residente in Inghilterra da due decadi, iniziò a soffrire nel 2008 di forti emicranie, problemi di memoria e convulsioni, oltre ad avere difficoltà olfattive.
Dalla prima risonanza risultarono quelle che sembravano piccole lesioni nell’encefalo.
Iniziarono quindi diversi test per ecludere malattie che possono portare a quel tipo di danno cerebrale, tra cui HIV e sifilide, ma il risultato era sempre negativo.
Sorprendentemente, nelle risonanze successive nel corso degli ann, emerse che le “lesioni” si erano “trasferite” di almeno 5 cm attraverso il tessuto cerebrale.

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Poi, nel 2012 la scoperta.
Dalla biopsia risultò che il cervello dell’uomo ospitava una tenia di 10 centimetri.
Dopo un trattamento con i farmaci specifici il parassita è stato ucciso per poi essere chirurgicamente rimosso.

Ma come ha fatto la tenia a finire nel cervello dell’uomo?

Come è noto, il cosiddetto “verme solitario” si annida nello stomaco.
Ma la tenia di questo paziente X non era un parassita comune.
Si tratta del rarissimo Spirometra erinaceieuropaei, un parassita che nell’uomo causa la sparganosis, un’infenzione di cui, dal 1953 ad oggi, sono stati riportati solo 300 casi nel mondo, di cui solo 2 in Europa.

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Il raro verme ha tre stadi larvali.
Quello trovato nel cervello dell’uomo era nella sua forma larvale secondaria, nota come sparganum, che non ha bocca o uncini e non può proliferare, ma può muoversi.
Questa tenia matura nei suoi ospiti preferiti, come gatti o cani.
Infetta per lo più crostacei d’acqua dolce, a volte chiamati “pulci d’acqua”, che vengono mangiati da girini, rane o serpenti.
A quel punto il verme raggiunge il suo più avanzato stadio larvale.

Gli esseri umani si infettano con quello stadio larvale quando ingeriscono questi animali ospitanti, o in alcuni casi, attraverso l’uso di impacchi di carne di rana applicata su ferite aperte o sugli occhi, come parte della medicina tradizionale in alcune zone della Cina.
Il paziente il cui cervello era stato infettato, aveva fatto frequenti viaggi in madrepatria.

I ricercatori sono riusciti a sequenziare per la prima volta il genoma della rara tenia, e grazie alle informazioni potranno essere in grado di riconoscere e trovare un nuovo trattamento per l’infezione.

2017-06-08T16:12:00+02:00