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USA: cieco da 10 anni torna a vedere grazie all’occhio bionico

ROMA – Per la prima volta dopo 10 anni, un uomo è stato in grado di rivedere il viso della moglie grazie all’impianto di un occhio bionico. Allen Zderad, 68enne di Forest Lake, Minnesota, soffre di retinite pigmentosa, una malattia genetica degenerativa che spesso provoca la cecità, e non è stato in grado di vedere […]

24 Febbraio 2015

usa-occhio-bionicoROMA – Per la prima volta dopo 10 anni, un uomo è stato in grado di rivedere il viso della moglie grazie all’impianto di un occhio bionico.
Allen Zderad, 68enne di Forest Lake, Minnesota, soffre di retinite pigmentosa, una malattia genetica degenerativa che spesso provoca la cecità, e non è stato in grado di vedere la moglie da oltre dieci anni.
In realtà, non ha mai visto nemmeno alcuni di quei nipoti.
Zderad ha cominciato a soffrire di problemi di vista circa 20 anni fa a causa di retinite pigmentosa, finchè non è diventato quasi completamente cieco.
Ma questo non gli ha impedito di avere una vita appagante.
Ha anche imparato ad affrontare i suoi problemi di vista e continuato la lavorazione del legno, sviluppando il senso del tatto e le relazioni spaziali.

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Nel febbraio 2013, la Food and Drugs Administration ha approvato il Second Sight Argus II per le persone affette da rare malattie degenerative degli occhi.
Il dispositivo, un piccolo chip, è stato impiantato dal Dott Raymond Iezzi presso la Mayo Clinic all’occhio destro Zderad.
Secondo Iezzi, l'”occhio bionico” non ripristina completamente la vista, ma permette alle persone con la retinite pigmentosa di vedere la luce, e con l’uso di occhiali attrezzati, di vedere contorni e sagome di persone e oggetti.

COME FUNZIONA ARGUS II
Il sistema Argus II è costituito da tre parti: un paio di occhiali, un convertitore, e una serie di elettrodi.

Gli occhiali dotati di fotocamera sono collegati ad elettrodi impiantati nel bulbo oculare, che alimentano il cervello del paziente con le informazioni visive.
Non sono correttivi, ma semplicemente un veicolo per la fotocamera, non più complicata rispetto alle versioni presenti nei moderni smartphone.

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L’immagine della telecamera viene poi trasmessa in un piccolo convertitore, che può essere trasportato in una borsa o in tasca.
Questa scatolina invia segnali agli elettrodi impiantati nella retina del paziente.
In sostanza, l’Argus II non fa altro che bypassare le cellule che la retinite pigmentosa ha ucciso per inviare segnali visivi al cervello.

L’uomo è venuto a sapere della tecnologia attraverso un nipote che aveva lo stesso disturbo, ma ancora nelle sue fasi iniziali ed è stato trattato sempre nella Mayo Clinic.
Con il dispositivo, Zderad ha finalmente visto la moglie di nuovo dopo un decennio.
L’uomo ha notato come fosse facile trovare la moglie in una stanza piena di gente “E ‘facile. Lei è la più bella nella stanza”.

2017-05-12T15:31:28+02:00