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La parola in cui rispecchio la mia vita è “disagio””…”

Non so stare al mondo...

25 Marzo 2015

Buongiorno… ho 23 anni e la parola in cui rispecchio la mia vita è "disagio". Non mi manca materialmente nulla, e per questo non vorrei passare per la classica ragazzetta che fa i capricci. Ma credo che possiate capire la mia condizione..
Il mio incubo è iniziato in terza media.. andavo in angoscia per qualunque cosa, per problemi che a 13 anni nessuno si farebbe mai. Fantasticavo già possibili modi per suicidarmi.. Ho sempre avuto un’aria trasognata, l’aria di chi è con la testa da un’altra parte…molte persone mi hanno descritta come "strana". Nonostante tutto per molto tempo sono riuscita a gestire le mie angosce e ad avere amici, prime cotte, fidanzatini… Ma Non riuscivo a comunicare il mio disagio esistenziale ai miei genitori: per mio padre è sempre stato tutto normale, per mia madre ho un carattere orribile e fine della discussione. Dopo il liceo io avrei voluto iniziare a lavorare, invece loro mi hanno messa davanti ad un bivio: o Giurisprudenza o Lingue "ma tu all’università devi andarci". Andando contro me stessa mi sono iscritta e tra alti e bassi sono anche riuscita a laurearmi in corso lo scorso anno.
Verso la fine delle scuole superiori morte, l’ansia, il panico, il pessimismo cosmico si sono impossessati completamente del mio modo di vedere, tanto che purtroppo mi tocca ammettere di aver pensato al suicidio più concretamente e ho cercato anche di metterlo in atto. Sono angosciata perchè mi tormenta l’idea di avere una vita sola e sto sprecando il mio tempo..passo più tempo a piangermi addosso che a dedicarmi ai piccoli piaceri anche quotidiani. Vedo persone serene con obbiettivi precisi e senza rimpianti..e poi ci sono io: mi rendo conto di avere 23 anni e che magari tra qualche anno avrò una famiglia ma non ho concluso nulla nella mia vita che mi rendesse felice.. rincorro sempre cose che mi accontentano sul momento ma non mi rendono felice come vorrei.. Inizio tante cose raggiungo ottimi risultati e poi arriva sempre l’ansia che sta in agguato per rovinarmi tutto e non ho più le forze per andare avanti…A volte mi sembra di non essere in grado di provare alcuna emozione.. sono con gli amici e sto male… sono con il mio ragazzo e non sento nulla… Addirittura ieri sera durante un rapporto con lui sono scoppiata a piangere e gli ho chiesto di fermarsi perchè stavo malissimo. Se sono in casa con i miei genitori vorrei che sparissero… NON SO STARE AL MONDO. Non riesco a vivere la MIA vita e continuo a preoccuparmi, a preoccuparmi, a preoccuparmi…
Il 10 novembre scorso ho avuto un gravissimo incidente in macchina nel quale ho rischiato la vita… In pochi secondi ho visto ogni momento della mia vita che mi passava davanti ed in cuor mio pensavo che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avrei provato un’emozione… Per fortuna sono qui e posso raccontarlo. E’ stato come se mi avessero tolto un velo dagli occhi… Ho deciso che non avrei più voluto vivere così… Così con un grosso aiuto del mio ragazzo sono riuscita a parlare con i miei genitori: "mamma, papà sono depressa… soffro di attacchi di panico, le cose che mi fanno stare male sono più di quelle che mi fanno stare bene, passerei intere giornate sotto le coperte a piangere, ed ho una visione cinica della vita, a volte devo pensare intensamente alla morte per ritrovare la voglia di vivere e gioire". Mi sono sempre vergognata tantissimo di tutti questi miei problemi, soprattutto mi vergognavo di dirlo a loro…perchè da loro mi sono sempre sentita giudicata e dire queste cose mi faceva sentire come se fossi stata nuda in mezzo ad una piazza. La loro risposta è stata pressocché "Non ce ne siamo accorti, scusami. Stai tranquilla, è un periodo passerà…"
E così adesso mi ritrovo a non dormire la notte… mi sveglio nel cuore della notte pensando alle rate della macchina (ho perso il lavoro perchè la ditta in cui lavoravo è fallita), al fatto che non trovo lavoro, ai miei genitori che si sono completamente disinteressati del mio problema anzi deridendomi davanti al resto della famiglia facendomi passare per la pecora nera che ha un brutto carattere ed è sempre musona… Io non ce la faccio più. Anche adesso mentre vi scrivo sto piangendo a dirotto. Io andrei anche magari da uno specialista, ma l’idea di andarci da sola mi sembra che non stia nè in cielo nè in terra… Ho sempre visto tanti genitori preoccuparsi e cercare rimedi per la salute (non solo fisica) dei figli….,

Cara B.R.,
ciò che trapela dalle tue parole, oltre alla sofferenza, è anche un’estrema lucidità e consapevolezza nel parlare di te, della tua vita e delle tue emozioni. Ha descritto tutto con puntuale precisione e dovizia di particolari, come se tutto fosse molto chiaro.
Nonostante il "disagio" che ti accompagna da anni, hai raggiunto adeguatamente tutti gli obiettivi: la scuola, l’università, il lavoro, la vita sociale, l’amore, etc… eppure non sei contenta.
Il fatto che tu non abbia mai fatto qualcosa per te, che ti appassionasse e che ti motivasse, ci fa pensare che abbia sviluppato un "falso sè", come se tu fossi il risultato di ciò che vogliono gli altri e forse per questo hai perso di vista chi sei veramente.
Allora ci e ti chiediamo, che è accadato in terza media perchè la situazione precipitasse? Come eri prima?
Noi riteniamo che possa esserti d’aiuto andare da uno specialista per riuscire meglio a fare chiarezza dentro di te, visto che sei stata così coraggiosa una volta siamo certi che potrai riuscirci una seconda. Quindi prova a parlarne con i tuoi, di loro che hai bisogno della loro presenza, a volte ciò che si percepisce come indifferenza nasconde tanta paura, proprio perchè siamo certi che i tuoi genitori ti vogliano bene.
Che ne pensi?
Un caro saluto!,B.R., 23 anni,25-03-2015,Disagio emotivo e/o psicologico,depressione

2015-03-25T12:18:54+01:00