
L’uso continuativo di alcol in quantità eccessive produce, infatti, effetti simili a quelli di altre sostanze psicotrope anche illegali, quali induzione della dipendenza psichica e fisica, assuefazione, craving, compulsività e altri disturbi del comportamento, con danni particolarmente rilevanti anche a livello sociale.
La crisi di astinenza è caratterizzata da tremori, nausea, vomito, cefalea, sudorazione, ansia, disturbi dell’umore, talvolta crisi epilettiche e può evolvere in certi casi fino al delirium tremens.Per quanto riguarda le patologie organiche la nosologia di patologia alcolcorrelata si è notevolmente ampliata negli ultimi anni, per cui, oltre alle patologie relative all’apparato gastroenterico (esofagite, gastrite, steatosi, epatite acuta e cronica, cirrosi epatica, pancreatiti e tumori) e del sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti), altri sistemi risultano coinvolti quali il cardiovascolare (infarto miocardico, tromboflebiti, vasculiti) e l’endocrino-riproduttivo (infertilità, impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, alterazioni ormonali), talora in modo irreversibile.
L’alcol è anche causa concomitante di alcuni tumori maligni, parzialmente alcolattribuibili, come il tumore dell’oro-faringe, dell’esofago, del colon-retto, della laringe, del fegato e della mammella.
Da non dimenticare, infine, il consumo di alcol in gravidanza, una delle cause maggiori di ritardo mentale dei bambini nei Paesi occidentali. Attraversando la placenta, l’etanolo può compromettere la crescita e il peso del feto, provocando danni permanenti al sistema nervoso centrale, con sottosviluppo e malformazione delle cellule e della struttura del cervello e conseguenze a livello funzionale e cognitivo (scarsa memoria, deficit di attenzione e comportamenti impulsivi).
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