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Il professor Emanuele Scafato incontra gli studenti del liceo San Francesco di Assisi

Il messaggio ai giovani: "Ubriacatevi di... poesia, musica e amore"

ROMA – “Bere alcol non fa mai bene alla salute, soprattutto nei giovani”. Semplice ma categorico il pensiero di Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol del CNESPS (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute) dell’Istituto Superiore di Sanita’. Nell’ambito della campagna sull’abuso di alcol ‘Non perderti in un bicchiere’ ha incontrato gli studenti del Liceo San Francesco Di Assisi di Roma.
Nel corso del suo intervento, ha raccolto interesse e impressioni dei giovani studenti presenti, spiegando tutti i rischi legati all’uso e all’abuso di alcol, rischi anche gravi. Sul consumo di alcol, secondo Scafato, bisogna fare attenzione “almeno fino ai 18 anni per problemi di legalita’ ma anche per quello dello sviluppo”. In giovane eta’ “non c’e’ capacita’ di metabolizzare l’alcol, e neanche di distruggerlo”. Ma non solo. Perche’ nei giovani il consumo di alcol “abbassa la percezione del rischio, porta ad avere comportamenti come il disturbo della quiete pubblica”, o all’esteremo, “e’ la prima causa di morte per incidente stradale”.

A proposito della campagna, “il ministero della Salute e l’Istututo superiore della sanita’ portano avanti questa campagna, in collaborazione con Diregiovani, per attivare il volano sensibile di reazione da parte dei ragazzi. Cercando di coinvolgerli soprattutto su una causa immediata di morte che e’ tutela della loro sicurezza”. Scafato, poi, punta il dito contro quelle pubblicita’ “che spingono a far credere che si diventa piu’ performanti: non e’ vero nulla. L’alcol non porta a questi obiettivi, anzi soprattuto per i giovani e’ una delle principali “cause di esclusioni dal gruppo”, magari perche’ “non si regge l’alcol o si finisce in Pronto soccorso”. Il direttore dell’Osservatorio, infine, ricorda che “il 17% delle intossicazioni alcoliche nei Pronto soccorso e’ a carico di ragazzi e ragazze al di sotto dei 14 anni. Serve creare protocolli che in strutture sanitarie consentano di intercettare rischi e consentono di canalizzarlo attraverso colloqui motivazionali”.
“Ubriacatevi di… cultura, poesia, musica, arte, amore e amicizia”, ha poi proseguito Scafato invitando i giovani ad essere “al centro delle proprie scelte”, a capire “che siete le risorse principali per affrontare il pericolo che arriva dalla vita quotidiana”. Edoardo lo studente che ha contattato Scafato per organizzare l’incontro avvenuto nella scuola del quartiere Centocelle: “Il nostro obiettivo era di portare a scuola iniziative che uscissero dal contesto scolastico- ha detto- L’abuso di alcol, in generale tra i giovani, e’ uno dei problemi centrali del nostro quartiere”. Il messaggio lanciato da Scafato “e’ stato molto forte e gli avvisi e le conseguenze a cui ci ha messo davanti il professore sono state percepite. Ci impegneremo a diffondere il messaggio”.
2019-03-04T15:55:35+01:00