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“Stop! In the name of love”, La Piccola Orchestra di Tor Pignattara canta l’amore

L’esperimento musicale, più che riuscito, è oggi una realtà del panorama sociale, culturale e artistico del nostro paese; non è un caso che i ragazzi di “Tor Pigna” tornino in queste ore sulle scene per presentare il loro terzo disco: “Stop! In the name of love”

2 Febbraio 2016

cover orchestra tor pignattaraROMA – Ascoltare i suoni di mezzo mondo in una sola canzone si può. Mai Egitto e Filippine sono stati così vicino e lo stesso vale per Senegal e Tunisia, ma anche per Argentina, Cuba e Colombia. È il miracolo della Piccola Orchestra di Tor Pignattara: laboratorio di giovani musicisti italiani di seconda generazione (figli di immigrati nati in Italia o arrivati nel bel paese da piccolissimi) nato nel 2012 nei pressi di Tor Pignattara, uno dei quartieri più interessanti della capitale dove hanno trovato casa decine e decine di famiglie straniere di ogni credo e provenienza. Un mix di suoni, cultura, incontro e creatività ad opera di piccoli musicisti romani dai tratti però europei, asiatici, indiani o nordafricani. L’esperimento musicale, più che riuscito, è oggi una realtà del panorama sociale, culturale e artistico del nostro paese; non è un caso che i ragazzi di “Tor Pigna” tornino in queste ore sulle scene per presentare il loro terzo disco: “Stop! In the name of love”.

Sono giovanissimi, hanno tra i tredici e i diciotto anni, portano addosso i colori del mondo, suonano strumenti provenienti da ogni angolo del pianeta e la musica per loro è spensieratezza e amicizia, oltre che un modo per conservare radici e condividere un pezzo di vita che gli appartiene profondamente. “Noi siamo il futuro, abbiamo il mondo in tasca”: queste le rime tra rap e pop di un brano firmato Piccola Orchestra di Tor Pignattara che ha fatto il giro del web. Oggi invece con l’uscita di “Stop! In the name of love” – album che prende il nome da un classico delle Supremes – cantano l’amore, otto tracce per raccontare al meglio questo sentimento universale in tutte le sue forme: quello corrisposto e quello abbandonato, per un amico o per la terra natìa. L’amore per il colore della propria pelle, quello che supera qualunque barriera culturale, politica e sociale. Dai classici della Motown, ai brani tradizionali di diverse parti del mondo, per finire con due tracce inedite. In copertina un cuore, formato da tanti strumenti musicali, racconta in maniera diretta ed efficace il senso di questo lavoro.

L’ideatore di questo progetto unico nel suo genere è Domenico Coduto (Musica e altre cose), la direzione artistica è a cura di Pino Pecorelli ed il coordinamento socio-educativo di Daniele Cortese. Il disco è realizzato grazie al prezioso contributo della Fondazione Nando Peretti, Fondazione Alta Mane Italia, Open Society Foundations e SIAE.

orchestra tor pignattara 2

L’album non ha una distribuzione commerciale ma sarà diffuso tra le associazioni e le Istituzioni per promuovere tutti i valori che porta con sé. “Stop! In the name of love” si può ascoltare gratuitamente su:

SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/1cM0htPxNiR2Bk7N0Zp8xv

DEEZER: http://dzr.fm/b32y9F

SOUNDCLOUD: https://soundcloud.com/potorpignattara

Le foto sono di Serena De Angelis

2016-02-02T18:33:28+01:00