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Quella faccina che vale più di mille parole

Gaia Godino I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

Qualsiasi argomento, che sia politica o economia puo’ aspettare. Il sito dei Dizionari Oxford quest’anno ha eletto come parola dell’anno 2015 un segno che si stenta a considerare come parola. Si tratta di un emoji, quello che rappresenta una faccetta che sprizza lacrime di gioia. Un emoji vince un concorso di parole? Dove andremo a finire? Fra tanti che esistono l’emoji del pianto di gioia e’ stato scelto perché una ricerca lo ha proclamato il più impiegato al mondo. Sta aumentando un fenomeno che si osserva già dai primi SMS e dalle e-mail: scrittura discorsiva, uso dei segni convenzionali, ma via via sempre più mimetici e “realistici” per segnalare il tono di un’affermazione. Inoltre la moda corrente privilegiano sempre più la dimensione emotiva o come si dice “empatica” della comunicazione, rispetto alla quale già le espressioni verbali più semplici appaiono mediate e freddine. Il mondo degli emoji o il mondo conquistato dalle emoji, non è più quello in cui si rideva per non piangere, ma è quello in cui si piange per ridere.

Gaia Godino 2 A
I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

2016-02-29T10:32:19+01:00