Roma – Esce oggi in libreria il film documentario “Una storia tutta italiana”, un lavoro che ha il volto di Alberto Sordi e la voce di Flavio Insinna, un’opera finalizzata al messaggio e non alla storia. Sordi ci conduce in un pezzo di vita dell’Italia, dal 1918 fino alla fine degli anni Sessanta, mentre Insinna ci prende per mano e dà voce ad un’epoca, quell’epoca che senza dubbio Albertone ha saputo rappresentare raccontando manie, peculiarità e bellezza di quegli italiani capaci di adattarsi ed adeguarsi a tempi bui e giorni felici. L’attore romano ha incarnato tic, cialtronerie, generosità, coraggio e vigliaccherie di ognuno di noi: italiani caparbi e fantasiosi, ma anche indecenti e inconcludenti. In “Una storia tutta italiana” i film di Alberto Sordi – da La Grande Guerra a Il Boom – alternati ad immagini di repertorio, si susseguono costruendo l’album delle famiglie italiane in anni ormai trascorsi e non per questo da dimenticare, anzi. “Da dove veniamo, chi siamo e dove andiamo? È scritta nella nostra storia parte della risposta. Ma soprattutto è scritta in noi, nel nostro carattere, nel nostro essere italiani”. Da qui inizia il racconto di Federico Scardanelli, autore dei testi e direttore artistico del progetto, perché il documentario nasce per ricordarci di ricordare: non sempre cose spiacevoli. Quei film in bianco e nero devono far parte della nostra memoria, alcuni andrebbero studiati nelle scuole. Sordi stesso ci teneva, era il primo che voleva la scrittura e la cinematografia nelle classi dei giovani, “perché siamo bravi a fare le cose, diceva, ma non sappiamo difenderle”. Oggi più che mai la vita quotidiana ci porta via da noi, da quello che potremmo essere.
Il documentario deve incuriosire e in seconda battuta accendere un dibattito e una riflessione. La narrazione di Flavio Insinna, ironica e mai saccente, tratteggia l’autobiografia di una nazione in cui il dramma collettivo si fa commedia e i grandi eventi si calano nella vita delle persone. Un omaggio al grande Alberto Nazionale, ma anche agli italiani tutti, forse incorreggibili, ma comunque capaci – sempre – di saper sorridere di se stessi. Il progetto, di faber editore, è stato fortemente voluto dalla Fondazione Alberto Sordi. Stefania Binetti, segretario generale della Fondazione, in conferenza stampa ha ricordato la grande umanità di Albertone: “è facile parlare dell’attore, ma dell’uomo non se ne parla mai abbastanza. Siamo felici di aver dato il patrocinio al documentario, perché nella vita come nei film, Alberto è stato una persona di straordinaria generosità”.
“Sordi non va imitato, va studiato, – dice Insinna – perché ci ha insegnato che possiamo essere straordinari nell’ordinarietà di tutti i giorni. I romani come me devono tenerlo ben presente, solo così la capitale resterà eterna. E cosa penserebbe Albertone oggi di Roma?” Con un sorriso, anche se un po’ amaro, ci sentiamo provocati. Ennesimo spunto di riflessione legato a un film documentario che si fa amare, fa sorridere, ma prima di tutto ci vuole ricordare cosa ci appartiene e perché.
Guarda il trailer del documentario!
Una storia tutta italiana – faber editore
Con il patrocinio della Fondazione Alberto Sordi
Testo e Direzione artistica Federico Scardanelli
Riprese Maurizio Pepe
Musiche Massimo Pellegrini
Montaggio Stefano Giordan