ROMA – Quello delle borse di studio universitarie è un tema sempre caldo che interessa la vita di migliaia di studenti sparsi lungo tutto la Penisola. La borsa di studio, per moltissimi ragazzi, è forse l’unica speranza, soprattutto in questo periodo di crisi economica, di poter aver accesso allo studio e continuare a coltivare il sogno di un futuro diverso.
Con l’approvazione, mercoledì scorso, delle nuove soglie Isee e Ispe molte le cose che cambiano e non poco. Le soglie, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, “sono state rivisitate nel decreto firmato ieri sera” e oggi diventano “23.000 euro e 50.000 euro, c’è un recupero notevole di quasi tutto il calo di borse di studio che si attestava al 21%: secondo le nostre previsioni si arriverà a un recupero del 20%, quindi quasi tutto”. La rivisitazione delle soglie Isee e Ispe – ha spiegato ancora il ministro – “è un tema caldo e importante. Sono d’accordo con quella parte degli studenti che costruttivamente dice che c’è stata una penalizzazione forte nell’applicazione di certi parametri Ispe: li abbiamo rivisitati venendo incontro alle loro richieste e facendo con il Ministero del Lavoro la valutazione di quanto si recupera e di quanto si rimanga in un quadro di equità e di diagnosi di evasione fiscale”.
“Il Consiglio nazionale studenti universitari – ha osservato, infine, il ministro – aveva dato alcune proposte, grossomodo paragonabili: aveva chiesto un po’ più alta la soglia dell’Ispe è un po’ più bassa quella dell’Isee. Abbiamo tenuto la soglia Ispe a 50mila e non a 55mila perché altrimenti si creava una difficoltà tecnica con il Ministero del Lavoro e comunque se non si arriverà a 21% si arriverà a un recupero di borse di studio del 20%”