hamburger menu

L’Italia scende nella classifica 2016 sulla libertà di stampa, adesso è solo 77esima

Il Bel Paese è fanalino di coda dell'Unione Europea, peggio solo Cipro, Grecia e Bulgaria

ROMA – Brutte notizie per l’Italia per quanto riguarda la libertà di stampa. Nell’annuale classifica stilata da Reporters Sans Frontiers il nostro Paese perde quattro posizioni, scendendo dal 73esimo posto dell’anno scorso al 77esimo. L’Italia nella classifica, che comprende un totale di 180 Paesi, risulta fanalino di coda dei Paesi Europei. Dopo solo Cipro, Grecia e Bulgaria. “Tutti gli indicatori della classifica testimoniano un regresso” ha commentato il segretario generale di Reportes Sans Frontier Christophe Deloire. Fra i motivi di tale peggioramento secondo l’organizzazzione, con base in Francia, peserebbe il fatto che molti giornalisti “sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni”. In particolare, in Italia i giornalisti in maggiore difficoltà sarebbero quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato.

liberta di stampa

Pubblicato ogni anno dal 2002, il rapporto sulla libertà di stampa è un buon indicatore per comprendere come e quanto si evolve il racconto dei fatti in base all’indipendenza dei media e alla crescita del pluralismo. Medaglia d’oro va, in questo senso, alla Finlandia che viene seguita da altri tre paesi nordici: Olanda, Norvegia e Danimarca. Seguono Nuova Zelanda, Costa Rica e Svizzera. A chiudere la prima decina della classifica troviamo, poi, Svezia, Irlanda e Giamaica.
In linea generale, l’Italia non è l’unica ad avere un andamento negativo. La situazione è in peggioramento in tutto il mondo: il rapporto, infatti, parla di “una regressione brutale” della libertà di stampa cominciata nel 2014 in conseguenza alle operazioni terroristiche dello Stato islamico e di Boko Haram e in generale dell’aumento dei conflitti armati. A pesare anche “l’interferenza sui media da parte dei governi” che, come si legge nel rapporto, “è una realtà in molti Paesi dell’Unione europea. Ciò è dovuto alla concentrazione della proprietà dei mezzi di informazione in poche mani e nell’assenza di trasparenza sui proprietari”.

La classifica 2016 non ha portato, però, solo risultati negativi. Per la prima volta l’Africa avanza e si posiziona subito dietro l’Europa, facendo meglio anche dell’America piegata dalle “violenze contro i giornalisti in America Latina”. A chiudere la classifica Vietnam (175), Cina (176), Siria (177), Turkmenistan (178), Corea del Nord (179) ed Eritrea (180).

Ecco il link per poter leggere la classifica completa
https://rsf.org/en/ranking#

2016-04-20T12:45:24+02:00