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I Fuoriclasse della scuola: il nuovo progetto della FEDUF

L'intervista a cura di di Riccardo Carpineti del Liceo Dante Alighieri di Roma nell'ambito del percorso di Alternanza scuola-lavoro

21 Aprile 2016

ROMA – In un’epoca in cui lo stato sociale si va estinguendo, i grandi temi della previdenza, del risparmio e della pianificazione dovrebbero essere per i giovani argomento di dibattito e stimolo all’acquisizione di competenze utili per la costruzione del loro futuro.

In questa ottica FEDUF – Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, nata su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana – promuove l’Educazione Finanziaria, nel più ampio concetto di Educazione alla Cittadinanza Economica consapevole e attiva, per sviluppare e diffondere la conoscenza finanziaria ed economica.

Abbiamo rivolto alcune domande a Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale di FEDUF, quotidianamente impegnata in progetti che coinvolgono soprattutto i giovani.

Quando è nata la fondazione? Quali sono i suoi scopi principali?

“La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio è un ente creato circa due anni fa per diffondere l’educazione finanziaria nel Paese in un’ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica”.

Con quali strumenti la fondazione informa ed educa i giovani?

“La Fondazione opera in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici sul territorio e diffonde, nelle scuole di ogni ordine e grado a livello nazionale, programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, anche attraverso l’organizzazione di eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori”.

Mi può descrivere un progetto che state realizzando e che vi sta particolarmente a cuore?

“L’ultimo nato è “I Fuoriclasse della Scuola” che si inserisce nella cornice di un apposito Protocollo d’Intesa siglato tra Ministero dell’Istruzione e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio. Il progetto valorizza i giovani talenti della scuola italiana attraverso il contributo di donazioni filantropiche da parte di fondazioni, associazioni, società ma anche di singoli cittadini. Il premio per ciascun giovane campione prevede una borsa di studio in denaro e la possibilità di partecipare a un Campus, unico nel suo genere, per sviluppare competenze di cittadinanza economica”.

In generale come sono organizzati i progetti? Chi coinvolgono? Come può chi è interessato aderirvi?

“Obiettivo della Fondazione è il coinvolgimento di tutti coloro, aziende o enti pubblici, che sono interessati a diffondere in Italia una nuova cultura di cittadinanza economica, mettendo a fattor comune le esperienze maturate, in nome dell’interesse generale del Paese; quindi tutti i progetti tendono a raccogliere il maggior numero di adesioni possibili secondo le competenze di chi vi partecipa”.

Dopo aver completato il percorso di educazione economica, quali sono i vantaggi che se ne traggono nella vita quotidiana?

“Sostanzialmente avere più competenze economiche significa sapersi prendere cura del proprio denaro e ciò significa saper scegliere con consapevolezza. Nella vita quotidiana ciò si traduce nel non fare debiti che poi non riusciamo a pagare, nel provare a risparmiare denaro e risorse per il futuro, nel fare investimenti giusti per la nostra situazione di vita o quando si è più grandi, ad esempio, scegliere se comperare casa con un mutuo o pagare un affitto”.

Secondo la sua esperienza, quanto è diffuso tra i giovani il concetto di legalità economica? Che grado di “cultura finanziaria” hanno i giovani?

“Ci sono numerose ricerche internazionali che cercano in qualche modo di “misurare” il grado di diffusione dell’educazione finanziaria nei vari Paesi: l’ultima analisi S&P Global FinLit Survey ci dà un quadro chiaro e poco confortante del livello di diffusione dell’educazione finanziaria: solo nei Paesi del G7, quest’ultima è ricompresa tra il 68% del Canada al 37% dell’Italia. Per quanto riguarda i giovani italiani i dati dell’indagine OCSE PISA che nel 2012 ha coperto 18 paesi e un campione di quasi trentamila quindicenni sono un po’ vecchi ma ci dicono che l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi tocca livelli preoccupanti, con oltre la metà degli studenti che si attestano su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media dei paesi monitorati”.

I vostri progetti futuri?

“Stiamo lavorando a un importante progetto insieme al Telefono Azzurro, del quale però potremo dire di più un po’ più avanti….”

di Riccardo Carpineti – Liceo Dante Alighieri di Roma

2017-05-15T15:44:58+02:00