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Risolto “forse” uno dei misteri di Planet Nine, ammesso che esista…

Grazie a milioni di simulazioni al computer, hanno analizzato una serie di scenari possibili, calcolandone la probabilità...

Planet Nine

planet nineAi margini del Sistema solare, nella remota fascia di Kuiper, potrebbe esserci un nuovo pianeta. E’ stato chiamato provvisoriamente Planet Nine e, finora, nessuno l’ha mai visto. La sua esistenza è stata però ipotizzata tramite modelli matematici e simulazioni al computer realizzati da Konstantin Batygin e Mike Brown del Caltech, il Californian Institute of Technology, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Astronomical Journal.

Questo nuovo mondo si troverebbe oltre Nettuno, ritenuto finora l’ultimo avamposto del nostro Sistema, e sarebbe decisamente extra large: i calcoli degli astronomi sostengono che il corpo celeste misurerebbe dieci volte la Terra. Oltre a questo, sappiamo che Planet Nine è verosimilmente coperto di ghiaccio e che il suo moto di rivoluzione dura circa quindicimila volte il nostro. Il resto è tutto da scoprire.


Un nuovo risultato arriva ora dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), che cerca di rispondere a uno dei grandi quesiti che ruotano attorno al Pianeta X: la sua possibile origine.

Ammesso che esista, il nono pianeta si è formato all’interno del nostro Sistema Solare? O ne è stato catturato in un secondo momento?

L’approccio dei ricercatori del CfA per risolvere questi quesiti è stato di tipo probabilistico. Grazie a milioni di simulazioni al computer, hanno analizzato una serie di scenari possibili, calcolandone la probabilità.

I risultati, accettati per la pubblicazione su Astrophysical Journal Letters, affermano che la soluzione più plausibile sia la formazione del Pianeta X in una regione piuttosto vicina al Sole.


 

planet nine 2


Sarebbe stata poi l’interazione con altri giganti gassosi, come Giove e Saturno, a deviarne l’orbita portandola nella lontana posizione attuale.

È come quando si spinge un bambino sull’altalena – dice Scott Kenyon del CfA – e lo si fa al momento giusto, ancora e ancora: l’altezza aumenta sempre di più. A questo punto la sfida diventa non spingere il pianeta così tanto da espellerlo dal nostro Sistema solare”.

Una circostanza che secondo Kenyon e colleghi sarebbe evitata grazie alle interazioni con il disco gassoso del Sistema solare stesso.

E così il lontanissimo nono pianeta se ne starebbe indisturbato sull’altalena del nostro sistema planetario, nonostante potrebbe essere nato molto più vicino a noi del previsto. fonte: ASI

 


2018-06-05T17:21:20+02:00