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Effetto “Mura Amiche”: dalla Spagna uno studio ne dimostra l’incisività

Simone Torricini Liceo Classico “Galileo” di Firenze

 

Nel caso in cui la visceralità del tifo sia uno degli aspetti maggiormente adatti a caratterizzare la tua persona, e se, casualmente, vivi nella città della tua squadra del cuore, beh, quello di trascorrere una parte del week-end in curva è un “impegno” al quale, per tuo stesso volere, ti sottrarrai difficilmente. Sostenere i propri beniamini, incitarli, spingerli al successo, gioirne con loro (e spesso, di questi tempi, più di loro) sono soltanto alcune di quelle emozioni indescrivibili che ogni tifoso da rispettarsi ha avuto la fortuna di sperimentare.
Se poi, oltre al piacere di vivere la curva assieme ai propri concittadini, comincia anche a diffondersi l’idea che un tifo smisurato possa essere d’aiuto alla squadra impegnata sul terreno di gioco, ecco che la fusione derivante da tale somma risulta assai notevole. Prende vita, infatti, il tifo nel suo insieme: un pubblico che si riconosce in una maglia, allo stesso tempo convinto di poter costituire quel “dodicesimo uomo” la cui influenza è stata a più riprese sbandierata decenni orsono, sin da quando i primi rettangoli verdi cominciavano ad essere popolati, si sente chiamato in causa in tutto e per tutto.
Finalmente, all’alba ormai inoltrata del 2016, uno studio (avanzato dall’équipe spagnola capeggiata da Andrés Picazo-Tadeo) è riuscito a dimostrare scientificamente come l’influenza esercitata dal pubblico della squadra di casa sia a tutti gli effetti in grado di compromettere le decisioni arbitrali, volgendole a proprio favore. La ricerca si è concentrata, in particolar modo, sulla distribuzione dei cartellini durante l’arco dell’intera gara, dimostrando oggettivamente, tramite la statistica, come il direttore di gara (indipendentemente dal livello di esperienza), sia maggiormente propenso a mettere mano al taschino proprio nei confronti delle formazioni ospiti.
Di conseguenza, le conclusioni di tale studio costituiscono un ottimo incentivo per far sì che i supporters “casalinghi” innalzino il volume nelle rispettive arene, facendo riecheggiare i cori con la maggior intensità possibile. E, seppur non siano distribuite in modo uniforme, diverse tifoserie stanno già da tempo raccogliendo l’invito suggerito dagli spagnoli. La Priméra Division argentina, a tal proposito, ha più di qualcosa da insegnare a più di qualche club europeo…

Simone Torricini
Classe 4E – Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-05-10T15:31:54+02:00